Rinnovato il 7 settembre scorso l’appuntamento a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, con il torneo solidale “VinciamoNoi” in ricordo del piccolo Antonio Vastante, scomparso nel 2017 per un tumore pediatrico. Il torneo, giunto quest’anno alla nona edizione, sostiene da sempre la ricerca scientifica promossa dall’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma per la cura del neuroblastoma, il tumore solido extra-cranico più comune in età pediatrica, e per la cura dei tumori cerebrali pediatrici.
Dunque, il calcio a cinque per l’infanzia e per persone adulte con lo sport come occasione di socialità e solidarietà nel “Parco Urbano” di Santa Maria Capua Vetere.
Queste le parole di Agostino Vastante, papà di Antonio: “Un’edizione molto partecipata – dichiara –, con un’ottima risposta in termini raccolta fondi per la ricerca scientifica, segno che la nostra comunità, con oltre duecento partecipanti all’evento, è molto attenta e presente. Per la riuscita della manifestazione – conclude – c’è stato l’impegno della famiglia di Antonio, di parenti, amici, della comunità, e di mia cugina Pasqua Vastante, ideatrice nove anni fa della manifestazione che ogni anno coinvolge nuove squadre”.
Il tutto è stato arricchito dall’intervento di Mario Capasso, professore associato di genetica medica all’Università Federico II di Napoli e ricercatore al CEINGE-Biotecnologie Avanzate di Napoli: un intervento per condividere con approccio divulgativo temi e nuove frontiere della ricerca scientifica sul neuroblastoma e i tumori cerebrali pediatrici.
Sul fondo il legame solido con l’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, che da oltre trent’anni promuove progetti scientifici anche grazie a iniziative come questa: una vicinanza simboleggiata dai palloncini rosa e azzurri per richiamare i colori dell’associazione.
L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma
L’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma è una organizzazione senza scopo di lucro nata il 23 luglio del 1993 scegliendo come sua sede legale e “naturale” l’istituto Gaslini di Genova.
Le origini dell’associazione si legano alla volontà di madri e padri che hanno vissuto l’esperienza di malattia delle proprie figlie e dei propri figli, ma anche su impulso di oncologi frustrati dagli scarsi successi terapeutici ottenibili in quegli anni. Dal 1996, l’associazione è presieduta da Sara Costa, socia fondatrice e mamma di Luca, bambino non sopravvissuto al neuroblastoma.
Le iniziative a sostegno dei progetti di ricerca sono tante: ad esempio, le tradizionali campagne di Natale e di Pasqua.
Le attività dell’associazione sono caratterizzate dal marchio “Donare con fiducia”, conferito dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) secondo percorsi di certificazione annuale attestanti trasparenza, efficacia e correttezza.
Il “Bambino con l’Imbuto” contraddistingue il logo dell’associazione: un’immagine di gioia nonostante il dolore; la gioia dell’infanzia da incoraggiare anche attraverso la ricerca.
Altre informazioni sull’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma si possono su www.neuroblastoma.org, e sui suoi canali Facebook, Instagram, X, Linkedin e YouTube.







