MONDRAGONE – Il nomadismo della stagione 2021-2022 tra i campi della provincia di Caserta e dell’area Nord di Napoli obbliga a sforzi economici che il presidente Francesco Villano insieme ai propri soci non hanno intenzione di sostenere. Giocare a Cardito, Vitulazio, Sessa Aurunca etc non consente di creare un seguito a Mondragone, per cui c’è il serio rischio che il titolo venga trasferito in un altro Comune. Da diverse settimane oramai si vocifera del forte interessamento della piazza di Sessa Aurunca che vorrebbe tornare in Eccellenza a distanza di alcuni anni dalla precedente e fortunata esperienza, con tanto di finale di Coppa Italia giocata ad Avellino contro la Nocerina e della Serie D sfumata nel testa a testa contro la Turris ora in C nella stagione 2014-2015.
I LAVORI A RILENTO. Da domiziano doc Villano non vorrebbe privare la propria città di una categoria prestigiosa come l’Eccellenza ma i lavori di restyling riguardanti lo stadio “Salvatore Gregorio Conte” non fanno presupporre nulla di celere nei prossimi mesi. Al momento l’opera, quantificata in 1 milione di euro (così come annunciata dal consigliere regionale Giovanni Zannini un anno fa), va molto a rilento ed è molto probabile che neanche per la stagione 2022-2023 sarà pronta. Ciò preoccupa e non poco il gruppo di soci che fa capo a Francesco Villano, stanco di dover ripetere le problematiche della stagione attuale.
L’INCONTRO. Nel frattempo qualcosa si muove. Stasera il Mondragone è stato invitato all’incontro con le associazioni sportive, indette dal sindaco Francesco Lavanga. Con la campagna elettorale che entra nel vivo, a poco meno di due settimane dalle elezioni, l’Amministrazione Comunale uscente proverà a rassicurare ancora una volta Villano. Tante promesse che il presidente ha già sentito e che vuole siano concretezza e non chiacchiere: in ballo c’è il futuro del calcio a Mondragone.
