Tutto pronto in casa della Virtus Liburia per l’atto conclusivo della stagione. Domenica prossima, sul manto in erba sintetica del “comunale” di Trentola Ducenta, Virtus Liburia e Real Piedimonte si sfideranno per la finale playout valevole per il campionato di prima categoria. La formazione di casa allenata dal giovane emergente tecnico Carlo Di Santo in virtù del miglior piazzamento in classifica nella regular Seasons può contare sul doppio risultato. La squadra in questi ultimi quindici giorni si è preparata nel migliore dei modi. In ogni caso, sono notti insonni per il tecnico neroverde, infatti, a due giorni dal match più importante dell’anno non mancano dubbi sulla formazione. Antonio Cristoforo, il fantasista della Liburia di solito decisivo in questa stagione rischia di saltare il big match per una distorsione rimediata in allenamento. Problemi anche in difesa causa acciacchi vari in forte dubbio il granitico difensore centrale Luigi Raimondo, si spera invece di recuperare in extremis Maione e Costanzo. Tuttavia, chi scenderà in campo ha tutte le carte in regola per conquistare la salvezza, non sarà facile, il Real Piedimonte non lascerà nulla d’intentato come giusto che sia, ma con il conforto del proprio pubblico la Virtus Liburia farà di tutto per conservare la categoria. Il commento di mister Di Santo – Ogni avversario ha le proprie motivazioni nessuno indietreggerà di un passo. Noi dobbiamo essere pronti. La salvezza risiede nella nostra capacità di affrontare le gare con la massima concentrazione e umiltà. Come ovvio quella col Piedimonte è una gara che dobbiamo assolutamente far nostra, ma soprattutto voglio vedere una squadra, la mia, con gli occhi della tigre fino alla fine. La squadra nell’ultimo periodo si è battuta bene e nel momento cruciale della stagione i ragazzi stanno raccogliendo tutte le residue forze fisiche e mentali per tentare per agguantare la tanto agognata salvezza – Una gara difficile al cospetto di un avversario di tutto rispetto. Non sarà impresa facile per la ciurma di Carlo Di Santo, ma bisogna lo stesso provarci. Come si dice in questi casi: “Audentes fortuna iuvat”.
