“Sono sei anni che alleno squadre che lottano per la salvezza e mi sono sempre salvato. Non retrocederò certo quest’anno”. Era il 17 aprile scorso dopo l’amara sconfitta interna contro Avellino. Caserta era davvero sull’orlo del baratro, ma Sandrokan non aveva perso la fiducia. Emblematiche le sue parole, le certezze, la consapevolezza di dover fare una mezza impresa o mezzo miracolo (fate voi) e alla fine quella promessa l’ha mantenuta. La sua carriera da allenatore è stata fin qui contraddistinta da permanenza in A che hanno (quasi) sempre avuto qualcosa di magico. A Livorno nel 2008 in Legadue arrivò la permanenza sul campo nonostante i quattro punti di penalizzazione. Fu una lunga rincorsa e nonostante il finale poco fortunato per i labronici con quattro sconfitte nelle ultime cinque, obiettivo centrato. Nel 2013-2014 davano tutti per spacciati Pesaro e il suo coach, ma anche in quella occasione Dell’Agnello tirò fuori il meglio da una squadra giovane e molto inesperta: nel girone di ritorno arrivarono otto vittorie e in A2 finì inaspettatamente Montegranaro. Mercoledì sera ha completato l’opera nella sua Caserta. E non a caso in sala stampa ha dichiarato apertamente che gli piacerebbe allenare club più solidi evitando così di soffrire fino alla fine…
