«Una bella partita, una partita difficile, ma le cose che più importano sono la vittoria ed i segnali che sono arrivati per giungere a questo successo». Si presenta cosi Giuliano Maresca in sala stampa immediatamente dopo la vittoria contro la Sutor di Montegranaro. Ad onor del vero il commento alla partita non è stato proprio il primo intervento che il capitano bianconero ha voluto rivolgere agli organi di stampa, ma ha esordito con una dedica. Una dedica particolare e rivolta a Mimmo Papa, il preparatore atletico della squadra, a titolo personale ed a nome di tutta la squadra per un giorno particolare. Il giorno è stato lunedì scorso, quando il trainer è convolato a giuste nozze con un sorriso in più ed una preoccupazione lavorativa in meno, anche se in un giorno come quello del matrimonio, il basket e le vittorie hanno poca importanza. Auguri e dedica a parte, dunque, l’ex Brindisi ha voluto sottolineare principalmente quelli che per lui sono stati i punti cardini di una vittoria che ha ridato un pizzico di serenità ad un grippo che era tornato un tantino scosso dalla trasferta piemontese in quel di Biella. Gruppo e difesa. Questi i punti cardini che lo stesso Maresca ha voluto mettere in evidenza come chiavi per il successo casertano, come punti di partenza e sui quali discutere e ripartire in vista di quello che attualmente resta ancora un tabù: la vittoria lontano dalla maestosità della Reggia vanvitelliana. Un gruppo che ha saputo trovare l’appiglio giusto per stringersi ancora di più l’uno all’altro. Il taglio di Wise e la sconfitta poco onorevole contro l’Angelico, non potevano non generare una risposta, non potevano non generare un passo in avanti in un cammino di amalgama che sembrava a tratti anche compromesso nella seconda sconfitta stagionale, ed invece. Ed invece la squadra ha dimostrato di avere tra le tanti doti anche quella battagliera che tante volte è stata sventolata per la squadra della passata stagione. Una qualità che deve solo essere tirata fuori da ognuno dei protagonisti e messa a disposizione del compagno nel bene e nel male, in attacco e in difesa. E dal secondo tempo del Palamaggiò di domenica sera, coach Sacripanti può tirare un piccolo sospiro di sollievo all’interno di un momento delicato, considerando la ricerca sul mercato del nuovo metronomo casertano e successore di Nic Wise (il nome di Chase continua ad essere in primissima fila ndr).
«venivamo da una settimana molto difficile – ha continuato Maresca nell’analizzare la partita -. La sconfitta di Biella ci aveva lasciato tanto amaro in bocca che non vedevamo l’ora di tornare in campo per dimostrare che quella ammirata in Piemonte non era la vera Juve. Volevamo dimostrare che questo gruppo è forte, unito e che grazie a quest’ultimo possiamo anche superare delle mancanze tecniche e numeriche considerando che eravamo senza il nostro playmaker titolare. Dovevamo fare squadra, dovevamo stringerci l’un l’altro e da martedì scorso non abbiamo fatto altro allenandoci alla grande, ma soprattutto lavorando come un gruppo e alla fine credo che i risultati si siano visti in campo contro Montegranaro, dove effettivamente siamo stati una squadra totalmente diversa da quella di una settimana fa».
Una vittoria della difesa, oltre che del gruppo?
«Non c’è la prima cosa senza l’altra. Il gruppo e la difesa sono due cose che viaggiano assieme all’interno di una squadra. Se non c’è voglia di sudare, di sacrificarsi e fare qualcosa in difesa anche per il compagno che ti è affianco, allora non può esserci gruppo e non può esserci difesa. Ed è proprio da questo dato, è proprio da questo ritrovato affiatamento che dobbiamo ripartire per provare a portare a casa la prima vittoria in trasferta. Abbiamo dimostrato anche a noi stessi che se siamo concentrati ed uniti siamo un tipo di squadra, se siamo scollegati un altro e siamo un gruppo troppo intelligente per tornare ad essere quelli di Biella. Se riusciamo a portare in partita quanto di buono facciamo ogni settimana, allora potremo fare un buon campionato».
