A meno di due mesi dalle prossime iscrizioni in Lega Pro il Presidente Mario Macalli è tornato a parlare di riforma. Lo ha fatto esponendo il proprio pensiero e tutte le perplessità a Csiamo su Odeon tv: “Innanzitutto non c’è una regola per la riforma. Se le società si riducono si riducono in maniera ‘traumatica’. Ora dobbiamo capire se vogliamo continuare su questa strada, aspettando cioè il fallimento dei club in difficoltà o cambiare veramente. Nel settembre scorso introducemmo la regola che con un solo punto di penalità si perdevano tutti gli introiti (parecchi) per i giovani. Ci sono società che per una sciocchezza burocratica hanno dovuto fare a meno del contributo per l’utilizzo dei giovani. Una regola accettata da tutti i presidenti che pur di andare avanti hanno preferito perdere diversi quattrini. La crisi economica si fa sentire a tutti i livelli e in vista delle prossime iscrizioni la vedo proprio dura. Rischiano in molti, ma una cosa è certa: nessun ripescaggio fino a sessanta squadre. Se il numero scenderà al di sotto di quella cifra allora provvederemo all’integrazione, ma anche con sessantuno non ci saranno ripescaggi”. Il presidente poi fa chiarezza sulla possibilità di una C unica: “E’ un’ipotesi che non sta in piedi per due motivi. Innanzitutto dobbiamo garantire a chi sale dalla D la partecipazione ad un campionato di appartenenza. Non puoi salire dai dilettanti e andare a giocare contro chi è appena retrocesso dalla B. Una cosa del genere non potrà accadere. E poi si rischierebbe di penalizzare anche chi ha ottenuto la promozione dalla Seconda che ha investito, ha lottato e andrebbe a giocare contro gli stessi avversari della stagione precedente. Senza dimenticare infine che al momento non sappiamo quanti di Prima e quanti di Seconda rischiano di scomparire. Perciò parlare ad oggi di riforma mi sembra azzardato. Decideremo quando avremo ben chiara la situazione. Ci renderemo conto di chi ha le credenziali per partecipare alla Lega Pro e alla fine prevarrà il buon senso”.
