Energia. E’ questo l’elemento determinate e mancante nella sconfitta pomeridiana della Juve dello scorso sabato contro la Scavolini Pesaro. Tutte le analisi fatte fino a questo momento hanno ricondotto a questo piccolo ma importantissimo particolare; compresa quella di Giuliano Maresca che esordisce proprio affermando: «Non abbiamo fatto una partita di energia cosi come eravamo abituati a fare». E di energia la Juve non poteva conservarne tantissima per il finale infuocato che si era preparato con le proprie mani nel bene e nel male. Nel bene perché gli sforzi profusi per rimontare dal gap che i marchigiani avevano costruito nel secondo quarto hanno permesso di rimettere in piedi un match che in altri casi e tempi si sarebbe trasformato in garbage time già al suono della sirena di metà partita. Nel male, visto che gli stessi sforzi hanno attinto completamente dal serbatoio dei bianconeri che sono arrivati in riserva nel momento in cui, invece, bisognava dare l’ultima ‘sgasata’ ed impennare verso il traguardo. Si è fermata a poco meno di un km dall’arrivo, invece, la ‘due ruote’ targata Pepsi o meglio su quei palloni persi da Collins e da Smith che hanno fatto la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
«Credo che principalmente abbiamo pagato una settimana non intensa di allenamenti – ha poi continuato lo stesso Maresca -. Nulla a che vedere con l’impegno profuso da noi giocatori, ma le assenze, gli allenamenti con i giovani che non conoscono in tutto e per tutto le regole difensive e offensive, l’allenarsi in maniera spezzettata per permettere a Tusek di entrare subito nei nostri schemi, ci ha tolto quel pizzico di continuità e di intensità che invece prima avevamo. Ora però tutto è tornato alla normalità o quasi. Da questa settimana Rose riprenderà a lavorare con il gruppo e Marko ha già un’idea del tipo di lavoro tattico che facciamo quindi tutto può essere più continuo e cosa più importante più completo ed intenso».
Quanto vi è mancata l’energia che di solito Stipanovic mette in allenamento ed in partita?
«Non siamo un gruppo di fenomeni, ma un gruppo in cui tutti devono dare il proprio contributo affinché tutto possa funzionare alla perfezione. E’ logico che l’assenza di ‘Stipa’ ci ha tolto quella sua energia che in questa squadra è fondamentale, cosi come è fondamentale l’avere al 100% un giocatore come Rose che con il suo 1vs1 apre gli spazi per gli esterni, ma soprattutto permette a Collins di non arrivare senza energie nella parte finale della partita».
I tanti miss-match, primo su tutti quello che ti ha visto protagonista in difesa dove hai dovuto tenere James White, possono essere la chiave di letture di questa vostra sconfitta, oltre alla mancanza di energie nel finale?
«Pesaro è stata brava a sfruttare queste situazioni. E’ stata brava a sfruttare i tanti centimetri in più, ma anche i tanti chili in più rispetto a noi. In difesa, poi, sono riusciti ad ingabbiare i nostri lunghi togliendoci quell’ulteriore opzione offensiva che invece ci è fondamentale. Detto questo, però, come linea generale mi piacerebbe analizzare la sfida dal nostro punto di vista e dal nostro punto di vista c’è solo che l’abbiamo giocata in alcuni frangenti senza quell’energia che ci aveva sempre contraddistinti».
Guardando le statistiche saltano agli occhi i 44 rimbalzi conquistati ed allora la domande nasce spontanea: potevano essere sfruttati meglio?
«Assolutamente. Se penso a questo particolare mi vengono in mente i 2-3 rimbalzi che abbiamo catturato negli ultimissimi minuti e che non siamo riusciti a capitalizzare commettendo degli errori. Quel tipo di situazioni potevano essere gestite meglio con un pizzico di energia in più».
Da cosa ripartite in vista della prossima sfida?
«Sia nelle vittorie che nelle sconfitte, il nostro punto fermo e di forza è sempre stato il gruppo. L’atteggiamento con cui affrontiamo, insieme, la settimana di allenamento, la voglia di crescere come team e guardare sempre avanti e quindi attualmente a Cantù».
