
Gli occhi saranno tutti puntati su di lui. In campo od in panchina, il “Mario Piccirillo” è pronto a tributare con grande orgoglio e commozione il proprio saluto per il ritorno del figliol prodigo Gaetano Romano. L’attaccante napoletano torna a calcare il manto erboso sammaritano in gare ufficiali dopo otto anni dal triste luglio 2003 che decretò il fallimento del sodalizio nerazzurro, nonostante la presenza nel settembre 2008 con la maglia dell’Aversa Normanna in un’amichevole. La piazza sammaritana ha deciso di premiare il “cigno di Arzano” per il grande attaccamento alla maglia nerazzurra in quei mitici tre anni con una targa commemorativa che sarà consegnata molto probabilmente prima del fischio d’inizio da parte dei tifosi. Gaetano Romano è il colpo ad effetto del patron della Virtus Carano Emilio Di Tommaso che ha fortemente voluto il suo acquisto e ci è riuscito con una telenovela d’altri tempi. Egli avrà il compito di tramutare in realtà il sogno caranese del progetto schedina, effettuando una doppia promozione dall’Eccellenza sin in Seconda Divisione (la vecchia serie C2), cosa che lui è già riuscito a raggiungere proprio nel Gladiator nel triennio 2000-2003. Le ambizioni della sua nuova società sono importanti, ma Gaetano ci tiene a mantenere un profilo basso: “Il patron Di Tommaso ha insistito in prima persona per il mio arrivo a Carano. Avevo altre squadre alle calcagna, ma non ho potuto rifiutare la proposta gialloblù. Entro a far parte di una famiglia genuina che mi può dare tanto sia dal punto di vista umano che sportivo. Il progetto è ambizioso ma non bisogna partire con il piede sbagliato. La piazza deve capire che vincere un campionato come quanto accaduto la scorsa stagione in Promozione è difficilmente ripetibile poiché quest’anno l’Eccellenza è una sorta di pseudo serie D con varie corazzate che si contenderanno la vittoria finale. Nonostante ciò, io ci credo perché voglio regalare al patron Di Tommaso, al ds Filosa ed a tutto lo staff tante soddisfazioni in questo campionato”. La prima gara di campionato è un autentico scherzo del destino per il goleador arzanese che trae un ricordo passionale della squadra che lo ha lanciato definitivamente: “Il debutto contro il Gladiator è uno scherzo del destino. La società del presidente Luce era una di quelle che mi ha voluto, ma avevo già preso impegni con la Virtus Carano, per il futuro non si sa mai. Per me sarà una grande emozione tornare al mio Piccirillo, voglio abbracciare tutti coloro che mi hanno sostenuto nel mio passato nerazzurro perché sono stati il mio pubblico, non lo dimenticherò mai. Spero di poter raggiungere lo stesso rapporto con l’ambiente caranese, a furia di goal e di buone prestazioni che mi consentano di diventare un loro beniamino”.








