Energia, vino e sacrificio



Young vola a canestro contro Brindisi (foto Filauro)
Young vola a canestro contro Brindisi (foto Filauro)

Ritorna l’appuntamento con ‘Tutta la verità nient’altro che la verità’ che, purtroppo, coincide col brutto avvio di stagione della Juve, relegata in fondo alla classifica con due sconfitte in altrettante uscite. Con tanti problemi fisici, i bianconeri hanno ceduto ancora il passo e, tutto sommato, c’era da aspettarselo. La partita con Brindisi (ottima squadra, complimenti a loro) ha lasciato nuovamente quell’amaro in bocca che fatica a scendere: bastava un pizzico di attenzione in più e chissà come sarebbe finita (senza nulla togliere ai meriti ospiti, sia ben inteso). Quando hai un giocatore prezioso come Vitali in tribuna, recuperi Young solo alla vigilia, gli altri devono essere quasi perfetti… e non lo sono stati. Tanti hanno parlato della brutta serata di Howell, vero, ma anche altri componenti del roster c’hanno messo del loro. Si perde con merito e si comincia a guardare avanti, ovvero ad un calendario che propone delle sfide assolutamente da vincere (Bologna fuori, Pistoia e Cremona dentro): un triplete scaccerebbe tutti i fantasmi che si addensano sul Palamaggiò. Troppo presto per avere paura, ma il cielo non è azzurro.

YOUNG AL SERVIZIO. Non ha giocato la prima, è stato recuperato per la seconda ma non ha dato il suo contributo fattivo. Sicuramente ha delle scusanti, giusto dirlo, ma da Young ci aspettiamo altro: leadership sicuramente, ma anche voglia di essere la guida e domenica non lo è stato. Ama il pallone, e questo si sa, ma deve essere più utile in attacco: quando la sfera termina a lui, il gioco ristagna, si ferma e quasi sempre si finisce in ‘1 vs 1’. Nel finale, poi, ha perso due palloni sanguinosi principalmente per colpa sua e poi per brutte spaziature dei compagni. In difesa, troppo spesso dimentica l’uomo, fa aiuti che andrebbero dosati meglio. Insomma, ok tutte le scusanti, ma da Young serve altro.



I MINUTI DI GAINES E MORDENTE. 23 per l’americano, 33 per il capitano. Un’anomalia che è balzata agli occhi di tutti. C’è da dire che Gaines non ha avuto un grandissimo impatto sul match mentre Mordente ha giocato molto bene il primo tempo. Purtroppo, però, ed è facile sempre parlare dopo, il capitano è arrivato senza energie nel finale mentre l’americano non è stato impiegato troppo. Sicuramente non sono questi gli equilibri del roster ma il rookie deve cominciare a dare un contributo maggiore alla causa perché il capitano fa già tanto.

ROSSO AL DIABLO. Mi sono accorto solo a metà terzo periodo che Esposito era stato espulso. Dopo essere stato ‘ammonito’ nel secondo periodo, Enzino è stato cacciato nell’intervallo dopo un colloquio con gli arbitri. Cosa si son detti, sinceramente, non lo so; certamente ‘el Diablo’ aveva sognato un inizio diverso per lui. Ha un ruolo importante, c’è bisogno del suo contributo in panchina, farsi cacciare non è bello. Mai, figurarsi per lui. E si è anche beccato due giornate di squalifica.

TRIBUNA STAMPA. Hanno scontentato la ‘Vecchia Guardia’, ma i lavori fatti per noi giornalisti sono un passo avanti. Oggettivamente fa un caldo pazzesco nella nuova tribuna stampa, oggettivamente avere la musica sparata nelle orecchie non è proprio il massimo, ma ne abbiamo guadagnato di spazio e vista del match. Postazione ottima, fatta bene, con ordine e disciplina (a me è toccato il posto 10… evvai), vanno limate alcune imperfezioni, ma era solo la prima giornata interna è tutto viene perdonato. Ah grazie anche per il vino di qualità gentilmente offerto, ho gradito.

VERITA’. Doveroso precisare, che non avendo visto ‘live’ la sfida di Roma, ho evitato di scrivere perché non sarebbe stato giusto e corretto verso voi che mi leggete. La sensazione generale, dopo Brindisi, è che si poteva fare una doppietta positiva e non negativa. Le scusanti c’erano ma va dato atto ad Atripaldi e Molin di non aver minimamente cavalcando l’onda delle facili scuse. Anzi, il contrario. La squadra ha qualche lacuna, possibile compensarla col lavoro di gruppo e col sacrificio. Soprattutto in difesa: la difesa, mi hanno sempre insegnato, che è soprattutto cuore, voglia, sudore, sacrificio e abnegazione. In queste prime due uscite, queste doti sono venute meno in alcuni elementi. Michelori è un esempio, alcuni si studiassero cosa fa il gladiatore che, se in attacco a volte sbaglia dei rigori, in difesa recupera e recupera.


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