Gladiator, l’incredulità di Majella: “A 39 anni la mia prima espulsione, ingiusta. Mi brucia non poter aiutare la squadra; sono tornato per…



Rosario Majella (foto Varo)

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Trascorrono gli anni ma il fiuto del goal non perde colpi. Rosario Majella vive un rapporto viscerale con la porta, un legame instauratosi nel tempo ed accresciuto stagione dopo stagione, a furia di sigilli con qualsiasi parte del corpo. Alla veneranda età di trentanove anni, l’attaccante napoletano continua a timbrare il cartellino con continuità, infatti sabato ha trafitto il Cimitile, e non vede all’orizzonte altro che il calcio giocato. Ma di sorprese ce ne sono sempre dietro l’angolo, così accade che, dopo aver mantenuto immacolato il proprio curriculum per oltre venti stagioni, il goleador si è visto sventolare il cartellino rosso dall’arbitro per la prima volta nella vita.

L’ESPULSIONE. Una sensazione nuova che lo rammarica, perché, a detta di compagni di squadra ed avversari, la seconda ammonizione per fallo di simulazione è stato un errore, in quanto l’attaccante è stato atterrato in area di rigore: “Non mi era mai capitato in carriera di essere espulso. Io sono il classico calciatore che gioca trenta partite su trenta, infatti faccio attenzione a racimolare due, massimo tre ammonizioni. A fine partita ho fatto i miei complimenti all’arbitro per la prima espulsione della mia carriera. A vista di tutti si è trattato di due ammonizioni ingiuste. In merito al secondo cartellino giallo era rigore al 110%, perché mi hanno atterrato in area. Mi brucia non poter dare il mio apporto contro l’Hermes Casagiove domenica, ora lavoro e mi preparo per la prossima settimana”.



LA CLASSIFICA. L’espulsione non macchia minimamente la carriera di un calciatore esempio di correttezza e professionalità, autore della rete decisiva nello scontro diretto contro il Cimitile e del secondo sigillo dopo la gara contro la Virtus Liburia: “Il trionfo sui granatieri era fondamentale e sono contento di aver realizzato il goal decisivo. Sono sette i punti dalla zona play-off, ma io sono dell’opinione che non bisogna guardare la classifica. Dobbiamo guardare solo a noi stessi. Giocare con società blasonate come il Gladiator non è giocare come con altre squadre. C’è uno stimolo maggiore per scendere in campo e conquistare punti, poi alla fine tireremo le somme”.

IL RITORNO. L’illustre goleador classe ‘79, capocannoniere per ben quattro volte in carriera con le maglie di Casertana in D, Campobasso in D ed in Eccellenza, Turris in Eccellenza, ha siglato in stagione 12 reti, di cui 10 alla Neapolis e 2 al Gladiator. Il record di 28 reti nella stagione 2011-2012 con la maglia della Casertana resta ineguagliabile, ma Rosario Majella ha deciso di tornare nella città dell’Anfiteatro quattordici anni dopo per rilanciare il nuovo progetto: “Ho trovato persone eccezionali che stanno improntando un bel progetto. Quando ho parlato con loro, ho impiegato cinque minuti per firmare nero su bianco. Rispetto all’esperienza nella stagione 2002/2003 di Serie C2, è cambiato tanto. Era un altro calcio, un’altra categoria, ma l’entusiasmo e la passione rendono Santa Maria Capua Vetere sempre una piazza gloriosa. Fin quando le gambe mi sostengono, sarò sempre in un campo di calcio, affinché possa portare avanti una condizione giusta per condurre la nuova vita nel Gladiator”.


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