Il casertano Trotta ad un passo dal Parma, poi Zaccardo blocca l’affare



Marcello Trotta
Marcello Trotta

Il mancato accordo economico tra Christian Zaccardo ed il Parma ha scontentato non solo il Milan. Indiretto interessato dell’affare di mercato tra il difensore campione del Mondo ed il club parmigiano era Marcello Trotta, talento di Portico di Caserta che mai come ieri sera era in procinto di fare il proprio ritorno in Italia. L’attaccante classe ’92, di proprietà del Fulham, è stato parte integrante di un intreccio di mercato che è andato avanti nelle ultime ore della finestra estiva. Però partiamo dalla base, affinché venga chiarito passo dopo passo ciò che è successo nelle ore frenetiche del calciomercato.

Le voci di domenica pomeriggio. Rumors di mercato del pomeriggio domenicale ritengono che Trotta, oramai in pianta stabile nell’Under 21 di Luigi Di Biagio, sia al centro di un testa a testa tra Parma e Cesena. L’attaccante di proprietà del Fulham piace ad entrambi i club, in contatto con il suo agente. Il Parma è sulle sue tracce soprattutto se Amauri dovesse andare al Torino. Cesena su di lui qualora non concludesse l’operazione Pavoletti. “Il destino dell’attaccante potrebbe essere in Italia”: titolano vari siti web in merito al futuro del goleador, nelle ultime due stagioni in prestito al Brentford. Però subito si defila il Cesena che, nonostante non riesca ad accordarsi per il centravanti del Sassuolo, chiude anticipatamente la propria campagna acquisti. Rimane quindi in ballo il Parma che è intanto al lavoro con Torino e Milan per differenti trattative.



Amauri dal Parma al Torino
Amauri dal Parma al Torino

L’alleggerimento del Torino. Nella serata di domenica il Torino cede all’assalto dell’Atletico Madrid per Alessio Cerci, pagato 14 milioni dai colchoneros. Dopo il trasferimento di Ciro Immobile al Borussia Dortmund, viene smantellata così l’incredibile coppia goal che ha regalato al Toro il ritorno nelle Coppe Europee dopo vent’anni. La cessione di Cerci obbliga, dunque, il tecnico Giampiero Ventura a richiedere al presidente Urbano Cairo un altro attaccante, al fine di completare il reparto avanzato composto da Quagliarella, Larrondo e Barreto. Fino all’ultimo si tenta il colpo Duvan Zapata, ma il Napoli risponde picche. Così si punta tutto su Amauri che alle 22.30 di ieri sera viene ufficializzato dal club granata.

Si libera un posto a Parma. Il Torino completa l’attacco, mentre il Parma si trova scoperto di una pedina, quando alla fine del calciomercato mancano trenta minuti. E’ qui che entra in gioco Marcello Trotta. Il marcantonio casertano sarebbe il degno sostituto di Amauri, ma il diesse gialloverde Pietro Leonardi vuole mettere a segno lo scambio tra Zaccardo e Biabiany, prima di assicurarsi le prestazioni di Trotta. I ducali ci provano in tutte le maniere ma Zaccardo non ne vuole sapere di abbassarsi l’ingaggio e l’affare tra Milan e Parma salta. Leonardi toglie immediatamente Biabiany dal mercato, mentre Zaccardo rimane al Milan che ripiega all’ultimo secondo su Jack Bonaventura.

Christian Zaccardo non accetta il ritorno a Parma, e ne risente Marcello Trotta
Christian Zaccardo non accetta il ritorno a Parma, e ne risente Marcello Trotta

Zaccardo frena Trotta. Chi rimane imbambolato da questo aggrovigliamento? Marcello Trotta. Quanto successo nelle ore frenetiche viene confermato dalla redazione di Sky Sport che, intorno alle 22.58 di ieri sera, afferma che la permanenza a Parma di Jonathan Ludovic Biabiany ha fatto saltare l’affare col Fulham per l’attaccante dell’Under 21. Infine per la serie “oltre al danno anche la beffa”, nella mattinata odierna la Gazzetta di Parma condanna senza mezzi termini il Parma per il mancato acquisto di un attaccante al posto del partente Amauri. Rinforzo che, secondo l’autorevole quotidiano della città emiliana, sarebbe dovuto arrivare a prescindere della conclusione positiva dello scambio tra Biabiany e Zaccardo. Ditelo a Marcello Trotta che era ad un passo dall’arrivo in Serie A ma che è rimasto a bocca aperta, di fronte all’indisposizione di un Campione del Mondo ad accettare la diminuzione dell’ingaggio.


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