LA LETTERA. Mister Mangiacapra saluta l’AP: “Dalla D alla serie A, una lunga storia d’amore. Ricordi indelebili come il mio amore per questi colori”



Mister Mangiacapra

Giuseppe Mangiacapra ha voluto salutare tutto l’ambiente dell’AP calcio a5 dopo aver deciso di lasciare la guida tecnica.

E’ giunto purtroppo per me, come per tante cose che finiscono, il momento dei saluti.
E’ giunto il momento di salutare tutte quelle persone incontrate su un lungo cammino che potrebbe essere descritto in un intero libro intitolato “Club Futsal Parete” di cui solo io potrei scriverne le pagine, dalla prima all’ultima.
“Club Futsal Parete”, un nome che per me vale moltissimo, tanto da dedicargli tutto me stesso, spesso anteponendolo anche alla mia stessa famiglia.
Sto parlando della mia squadra del cuore, per la quale, per chi conosce questa realtà, sa benissimo che sono stato ogni cosa: magazziniere, dirigente, segretario, autista, dj per i tifosi ed il pubblico, preparatore atletico, match analist e forse anche allenatore. Certo ne sono stato anche allenatore, cercando di imparare e perfezionarmi ma allo stesso tempo di trasferire le competenze acquisite all’intera realtà, contribuendo, spero, alla sua crescita ogni singolo giorno, con tanta umiltà, lavorando dietro le quinte, ponendo in primo piano sempre la sua immagine cristallina e mai cercando di acquisire valore dai suoi successi.
Stampate nella mia memoria sono le immagini che rivedono me in veste di “dirigente”, insieme al presidente, trascorrere ore ed ore tra i piccoli negozianti di zona per poter recuperare sostegni economici finalizzati all’acquisto dell’abbigliamento societario e tutto l’occorrente per l’iscrizione di campionato di serie D al fine di poter dar luce alla nostra creatura.
Piano piano, con grande passione, si è riusciti infatti dalla serie D a raggiungere la promozione in A2. Abbiamo lottato, sofferto, pianto e sorriso, spesso ragionato e discusso, anche per lunghe notti insonni, ma alla fine il tutto è stato ripagato dal traguardo raggiunto da tempo desiderato.
Tanti i ricordi e tra questi non dimentico il primo, la vittoria del campionato di Serie D, forse per me tra i più belli, quando ancora la nostra creatura si chiamava Tonia Futsal, in compagnia del presidente Luigi Abate. Come dimenticare poi la vittoria del campionato di C2, quando all’ultima partita grazie ai nostri tifosi la Tendostruttura di Parete diventò una bolgia per il traguardo raggiunto. E poi i tanti campionati di C1: che ricordi. Ogni campionato, ogni singolo anno è stato bellissimo, capace di trasmettermi emozioni ogni volta differenti. Ognuna di queste emozioni è stata vissuta da me come se fosse la prima volta, perché, sapete, quando lotti per la tua squadra del cuore anche un campionato di serie inferiore può trasmetterti emozioni irripetibili.
Il Club Futsal Parete poi diventato AP C5 dalla fusione con gli amici di Aversa, nasce da una realtà locale e come tale negli anni ha saputo conservare i valori morali necessari per andare avanti. Ma spesso crescendo è difficile far coadiuvare le radici di una società con il salto di categoria. Non occorre solo professionalità e competenze ma anche sapere staccarsi da schemi che sono legati al passato, senza però perderne il ricordo.
Lo stesso campionato dell’anno scorso, con l’importantissima vittoria del campionato di serie B e la promozione in A2 ha messo a dura prova la società e suoi componenti. Certo, hai una squadra che sulla carta dovrebbe vincere, ma è lì che viene il bello: devi saper gestire ogni cosa, ogni piccolo aspetto diventa fondamentale senza abbassare mai la guardia, fino alla fine. Sono aspetti che possono destabilizzare specialmente chi, come detto prima, nasce da una realtà locale.
Fortunatamente, lo scorso anno ho avuto l’onore di collaborare con uno staff tecnico di primo livello: con colleghi come Graziano Pietro, Rodrigo Vendramin e Chianese Giovanni è stato facile non mollare la presa anche nei momenti di buio assoluto.
Chi mi conosce sa benissimo che non declino mai una sfida, ed in qualsiasi condizione proposta, cercando di portare avanti le mie idee fino alla fine.
Quest’anno, nell’anno in cui speravo che tutti, me compreso, fossimo pronti per affrontare il salto di categoria, ed essendo una neopromossa, solerti a disputare il campionato di A2 con umiltà e rispetto, cercando di imparare dalle altre società, ho capito purtroppo sin dall’inizio che qualcosa stava andando storto.
Forse per le tante novità, per decisioni affrettate e non condivise con il sottoscritto, forse perché qualcuno che, con un po’ di presunzione dimenticando da dove era partito ha trascurando le “proprie radici”, ho capito presto che ci saremmo scontrati con qualche problema. I risultati negativi ottenuti sul campo nelle prime partite sono stati il primo segnale; da lì poi, purtroppo, chi doveva intervenire, ha ritenuto opportuno a discapito di tutti di proseguire su quella strada anche in maniera masochistica, credendo erroneamente di aver ragione, non considerando che l’AP ad oggi disputa un campionato di A2 e che le uniche possibilità di contrasto che puoi avere contro una belva del genere sono professionalità, competenza e senso di appartenenza.
Questa lettera di saluti non è il luogo in cui esporre le mie ragioni. È mia intenzione dirvi che resto dispiaciuto perché per la prima volta in un campionato, almeno in questa prima parte, non sono riuscito, per un motivo o per un altro, a dare alla mia squadra la mia identità di gioco: chi mi conosce sa benissimo che tipo di futsal prediligo e prodigo da anni, espresso allo stesso modo in passato anche in categorie inferiori dove a volte tutto veniva vanificato dalla mancanza di logiche di gioco e professionalità.
Mi assumo quindi le mie responsabilità, anche se lascio la squadra con la consapevolezza di aver dato tutto me stesso fino alla fine anche questa volta. La lascio nel momento in cui i ragazzi, nessuno escluso, anche se con un pizzico di fortuna, hanno portato a casa la prima meritata vittoria stagionale e che, spinti dall’entusiasmo, avranno la forza di continuare a far bene.
Ringrazio tutti i componenti della mia squadra del cuore per i meravigliosi anni passati insieme che, anche se chiamata con nomi diversi, ha sempre rappresentato la mia famiglia.
Ringrazio l’amico di sempre, il presidente Maio, il vicepresidente Davide, il direttore Nocchiero, il mitico Arena, i dirigenti Raffaele e Pasquale, Alessandro Mariniello che per me resterà sempre il “Presidente”, ed ancora il dirigente Basco, il direttore Salvatore Falcone, lo speaker Ciro Morra, Antonio Sgueglia , il cameraman Armando Serpe e come posso dimenticare Mario Di Fraia
Non posso dimenticare di ringraziare inoltre lo staff tecnico composto da Giovanni Chianese, Pietro Graziano, Carmelo Orlando, Enzo Ascione, Rodrigo Vendramin, Mario Dello Stritto, Valerio Graziano , Massimiliano Lanteri , Masiello Giovanni e tutti quelli che in questo momento dimentico.
Infine un ringraziamento speciale a tutti i giocatori che, sotto la mia direzione tecnica, sono stati parte di questa società. Ed in rappresentanza di tutti loro, un ringraziamento va ai miei capitani di sempre tra cui Fabio Esposito, Marco Paduano, Carlo Natale e Nunzio Frosolone. Un ultimo doveroso ringraziamento va a giocatori del calibro di Luiz Paulo Caetano e Lucas Maina.
I prossimi per me saranno giorni in cui potrò staccare un poco la spina e magari cullarmi sui tanti bei ricordi in attesa di un nuovo progetto sportivo che riaccenda la fiamma che da sempre è alimentata da una passione immensa per questo sport.
Non solo in questi giorni, ma per sempre resterò il vostro primo tifoso, ma permettetemi di dire a tutti voi, nessuno escluso, che non potrete mai uguagliare il mio attaccamento a questi colori.
Alla mia squadra del cuore…IO CI TENGO PIÙ DI VOI.
GRAZIE



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