Juve, ore decisive per il pivot



Il presidente Barbagallo
Il presidente Barbagallo

Manca poco, manca davvero poco è l’ombra del mistero bianconero, il velo che avvolge il team di Pezza delle Noci, sarà spazzato via come nella parte finale della classica danza dei veli tanto in voga in Oriente. Una soffiata di vento che ha attraversato nelle ultime settimane l’intero specchio d’acqua che dal punto di vista geografico separa i due continenti in questione. Da una parte l’Italia, dall’altra l’America, da una parte la Juve, dall’altra un ruolo con una grande ‘X’ sulle spalle ed una sagoma che aspetta sempre di più di essere delineata nei propri tratti somatici. Nemmeno l’arrivo di un nuovo sponsor ha potuto smorzare quel velo di attesa nei confronti dell’uomo che chiuderà il conto con il roster e con la campagna acquisti in modo tale da dare l’ennesimo colpo di vento a quella abbonamenti per la prossima stagione. Nemmeno un altro passo in avanti importantissimo all’interno di quel percorso verso la redenzione dei partner commerciali dopo tanti anni di allontanamento da una delle eccellenze di questo territorio. A dire il vero lo stesso Barbagallo, presidente bianconero, anticipò quanto accaduto nella giornata di ieri dicendo che le eccellenze territoriali dal punto di vista soprattutto gastronomico erano quelle che avrebbero mostrato più interesse,. Ed allora ecco che dopo la pasta, dopo l’acqua, a riempire la pancia e lo stomaco degli sponsor del club casertano arriva anche la mozzarella. Ed infatti non poteva certo mancare quello che è l’alimento preferito da parte degli stranieri, da parte degli americani che giungono in Italia ed in particolare in Campania con l’idea di mangiare quella che alcuni hanno soprannominato ‘ball of cheese’. Un po’ riduttivo come nome, ma non certo dal punto di vista della bontà del prodotto che resta sempre uno dei più richiesti. Di sicuro lo sarà anche del nuovo arrivato o dei nuovi arrivati, anche di colui che si ritroverà, forse, per la prima volta a stare all’ombra della Reggia o magari di chi forse ha avuto il privilegio di tastare e toccare con mano la cucina italiana. Nell’ombra del mistero, infatti, restano sia l’ipotesi del gran colpo dal mondo americano con un giocatore che potrebbe affacciarsi al basket tricolore per la prima volta, che quella di un giocatore che l’Italia e l’Europa la conosce molto bene per esserci già stato. In tutti e due i casi, però, sembra che nell’aria l’odore che si respira è quello del gran colpo. Un colpo che possa far fare un balzo in avanti all’interno del ranking di inizio stagione e che possa definitivamente trasportare il nome della Juvecaserta ad un livello più alto di quello di una squadra che ha fatto fino ad un buon mercato tra conferme e nuovi arrivi. Un colpo che unito a quello di Gaines e quello di Sam Young acquisisca quel valore aggiunto non indifferente da far leccare i baffi ai tifosi. Insomma la classica chiusura col botto, la classica chiusura del mercato da mettere sui manifesti e sul tavolo della città e consegnare a tutti coloro che amano la palla a spicchi di Terra di Lavoro in funzione di incentivo. A cosa? Ovviamente a quanto prima anticipato: la campagna abbonamenti. Se a Sassari dopo la perdita di giocatori di primo livello ed una stagione nonostante tutto positiva e con un cartello working in progress grande quanto l’intera isola, i tagliandi fedeltà sono andata a ruba in un attimo, a Caserta l’indice di gradimento sale di volta in volta. Passo dopo passo con il mercato, passo dopo passo con la preparazione e quindi con le prime schiacciate ed allenamenti, per poi provare a tentare il decollo definitivo con le prime amichevoli. Un trend che non è mai cambiato e che di sicuro si verificherà anche quest’anno con la speranza della dirigenza bianconera che il tutto possa avere un rialzo nelle vendite degli abbonamenti molto più sostanziale di quello degli ultimi anni.




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