Volturno si riparte, l’entusiasmo di Masciandaro: “Vogliamo essere protagoniste, playoff obiettivo minimo”

Si respira un’aria nuova in casa Volturno. Martedì inizierà la lunga preparazione autunnale che porterà al quarto campionato di A2 femminile. Gialloverdi decisamente più forti rispetto ad un anno fa grazie agli innesti di Ventriglia, Starace, D’Oriano e Howe. Il capitano Serena Masciandaro commenta le scelte del club dando il bentornato alle compagne. La società ha davvero operato benissimo sul mercato – ha esordito – e partiremo con una marcia in più puntando dritto ai playoff. Del ritorno di Daria Starace avevo intuito qualcosa già da metà estate perché era il nome più gettonato. Con lei sono cresciuta e abbiamo condiviso momenti straordinari della nostra esperienza a Santa Maria Capua Vetere. Parliamo di un’atleta che potrebbe giocare tranquillamente in A1 ed ha scelto di riparte dal suo club proprio per il grande senso di appartenenza che da sempre è in lei. E’ una professionista in tutto e sarà il nostro punto di forza. Mi fa piacere riabbracciare anche Ventriglia e D’Oriano che sono andate via due anni fa al termine di una stagione che non fu per noi molto esaltante. Anche loro hanno voglia di vincere e avendo maturato altra esperienza in giro per l’Italia saremo ancora più competitive in fase difensiva». Il centrovasca però non dimentica Vanessa De Simone che dopo quasi dieci anni ha lasciato il Volturno: «Un addio sofferto per tutti, ma arrivi ad un certo punto della vita che bisogna fare scelte precise. Significa che quest’anno proveremo a vincere il campionato anche per lei. Inoltre sono curiosa di vedere all’opera l’inglese Isobel Howe che dicono sia una mancina molto interessante. Insomma ci sono tutti i presupposti per essere protagoniste. D’altra parte fare meglio dello scorso torneo sarà davvero semplice – conclude ridendo – ma ci è davvero andato tutto storto. Tra quattro giorni ripartiremo più agguerrite che mai. Restare ferme cinque mesi non è facile. Ora dobbiamo riversare in vasca tutta la rabbia agonistica che abbiamo e dimostrare di essere le più forti».