COLPO DI SCENA. Rottura tra Ongari e De Felice. Il Gladiator rischia di abbandonare l’Anfiteatro



Giacomo De Felice e Ciro Ongari (foto Domenico Vastante)
Giacomo De Felice e Ciro Ongari (foto Domenico Vastante)

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Nel Gladiator regna la confusione. Una caratteristica che ha sempre contraddistinto l’intera proprietà Ongari, con ruoli poco definiti e spazi concessi o acquisiti nel lungo e nel breve termine. Da più di un anno, nel team della città del Foro ha fatto il suo ingresso Giacomo De Felice, imprenditore sammaritano che tra le altre è proprietario dell’azienda Sagres srl. Al fianco del vicepresidente Pasquale Santoro e del direttore generale Michele Motta, De Felice è personaggio di riferimento della cordata sammaritana che, sia la scorsa estate che in questi giorni, ha intenzione di rilevare il Gladiator. Fino ad ora Ciro Ongari ha fatto orecchie da mercante e non si è mai arrivati al passaggio di consegne. L’attuale presidente del Gladiator ha acconsentito l’ingresso di De Felice come socio, infatti è quest’ultimo che ha pagato quasi tutti i rimborsi dei calciatori in questa stagione, ma, quando si inizia a parlare di cessione della società, non si arriva mai alla finalizzazione. Ipotizzabile il fatto che Ongari non vuole cedere le quote di maggioranza, fino a quando non rientrerà nella spesa di 80.000 euro fatta per rendere il Gladiator una società pulita, priva di ogni forma di debiti dopo la scellerata gestione Vito.

LA ROTTURA. Un discorso che si sta ripetendo anche in questi giorni e che ieri ha vissuto un colpo di scena. In mattinata il presidente Ciro Ongari aveva appuntamento nella segreteria del “Piccirillo” con gli interpreti della cordata sammaritana e con diversi giocatori, poiché la mensilità di marzo non era stata ancora pagata. Ne nasce una discussione tra Ongari e De Felice che verte non solo sul pagamento dell’ultima mensilità (i calciatori, per dimostrare il loro attaccamento al progetto, hanno deciso di non ricevere il rimborso di aprile), ma sull’inevitabile argomento della cessione della società. Ed è in questo contesto che dalla bocca di Ongari esce la frase che lascia di stucco tutti: ““Il titolo non lo cedo a voi sammaritani, ho già un accordo di massima con Antonio Nuzzo”. E’ un punto di non ritorno, infatti De Felice ha da subito cambiato atteggiamento, dicendo a chiare lettere che il pagamento della mensilità spetta al presidente. Non si sa se ci saranno riavvicinamenti, quindi le probabilità che De Felice, Santoro e Motta escano dallo staff neroazzurro sono altissime.



DOMANDE. In merito al nome menzionato di Nuzzo, come abbiamo scritto nell’articolo di stamattina (CLICCA QUI PER LEGGERE), bisogna indagare se la trattativa esiste, oppure è stato solo una frase pronunciata per allontanare definitivamente la cordata sammaritana. Da capire quali sono le ragioni che possano spingere l’attuale presidente della Frattese ad acquistare un titolo d’Eccellenza ed accantonare l’esperienza in D con la piazza nerostellata. Il Gladiator, quindi, cesserebbe d’esistere e verrebbe spostata in un’altra località come San Marco Trotti. Ed anche un’altra domanda ci poniamo. E se dietro il nome di Antonio Nuzzo si celi quello di altri imprenditori? Vedi quello di Raffaele D’Anna del Progreditur Marcianise, con cui è avvenuto un pourparler in merito ad una fusione tra le due piazze? Tante domande di un contesto caotico e precario qual è Santa Maria Capua Vetere, la cui risposta ci verrà riservata in futuro. Fatto sta che il Gladiator rischia seriamente di abbandonare l’Anfiteatro ed essere portato altrove.


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