La Boys Caserta Maddalonese e la carovana di tifosi che non si vedeva da oltre vent’anni a Maddaloni



L'euforia dei tifosi maddalonesi al goal di Mendil (foto Stefan Ionut Di Nuzzo)
L’euforia dei tifosi maddalonesi al goal di Mendil (foto Stefan Ionut Di Nuzzo)

La Boys Caserta Maddalonese risveglia la passione per il calcio a Maddaloni. Dopo un’assenza di qualche anno dalle graduatorie delle categorie inferiori del calcio campano, qualcosa sembra muoversi in una delle città più rinomate di Terra di Lavoro. L’emblema di quanto i maddalonesi siano assetati di calcio nel proprio paese lo si è visto domenica pomeriggio a Sarno. Nonostante la pioggia incessante avrebbe potuto far desistere in molti, dalla villetta “Imposimato” di Maddaloni sono partiti quattro autobus, messi a disposizione dei tifosi gratuitamente, oltre a tanti che sono partiti con le proprie autovetture, così da dare un sostegno alla Boys nello spareggio promozione contro la Virtus Goti. Aggiungendo poi gli altri due autobus partiti dal Ferone di Casolla, quartier generale della famiglia Aveta, si è raggiunto un numero che alla vigilia era solo una speranza e che poi è diventato realtà.

Il supporto della piazza. Quasi 400 persone hanno osannato per tutti i novanta minuti Papa & soci, strafelici per il vantaggio di Mendil e poi rammaricati dal ribaltone saticulano. Ma questo non ha spento il fuoco che si è creato nella città di Maddaloni, tanto che il calciatore della Boys Giovanni Barletta, maddalonese doc, ha utilizzato parole che valgono come un manifesto di piazza: “Presidente Salvatore Aveta, il tuo campionato lo hai vinto. Già oggi a Maddaloni si parla solo di te e della tua Maddalonese. Dopo 25 anni riportare 500 persone in trasferta non è da tutti. Noi conquisteremo la promozione e la nostra storia continuerà”.



Un quarto di secolo dopo. Ebbene sì, sono 25 anni che dalla località calatina non partiva una carovana così numerosa per una trasferta calcistica. Risale al 1989-1990 l’ultima volta che i maddalonesi si sono mossi in massa. All’epoca il club presieduto dall’indimenticato Raffaele Sabba partecipò al campionato Interregionale e duellò con tanti club blasonati come il Gladiator, il Giugliano, la Real Aversa e l’Afragolese. Peccato che la Maddalonese a fine stagione retrocesse dopo lo spareggio perso contro il Policassino, però in tanti ricordano i supporters che con vessilli granata riempivano ogni due domeniche il Cappuccini e seguivano i propri beniamini in tutte le trasferte. Nelle seguenti annate in Eccellenza quella passione sfumò, così come ebbe vita breve il sodalizio granata, che di lì a poco scese prima in Promozione e poi subì diversi fallimenti, soprattutto a causa delle condizioni fatiscenti della struttura cittadina.

La querelle Cappuccini. Ora, grazie al progetto nato tra la famiglia Aveta e l’imprenditoria maddalonese guidata da Michele Ferraro, sembra essere tornato quell’idillio di un tempo. E’ ovvio che però la Boys deve al più presto fare del “Cappuccini” il proprio fortino, richiamando allo stadio tante persone che hanno perso confidenza con il team della propria città. L’unico modo per riportare in auge quella tanto rinomata maglia granata di cui tanti, nel calcio campano, hanno perso le tracce ma che finalmente potrebbe un giorno ritornare nei palcoscenici che le spettano.


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