I PRECEDENTI DI AVERSA NORMANNA-GLADIATOR. Dal dopoguerra al 2001 sedici stagioni di confronti, aneddoti e curiosità. Quindici anni dopo torna il derby



Una pagina de Il Mattino del 28 maggio 1973
Una pagina de Il Mattino del 28 maggio 1973

AVERSA/SANTA MARIA CAPUA VETERE – Aversa e Santa Maria Capua Vetere distano pressappoco quattordici chilometri, eppure in oltre novant’anni di storia di entrambe i confronti non sono tanti come chiunque auspicherebbe. Solo un anno differenzia la fondazione del Gladiator da quella dell’Aversa Normanna. Il 7 marzo 1924 nasce il famoso Sporting Club Gladiator a Santa Maria Capua Vetere, mentre l’anno dopo dall’unione tra appassionati civili e militari si origina l’Unione Sportiva Aversana. Nei due agglomerati il calcio era diventato un habitué già nelle annate precedenti ma di vere e proprie squadre ufficiali non se ne conosce l’esistenza, poiché i giovani si ritrovavano nelle piazze principali, organizzandosi in squadre e divertendosi in partite fini a sé stesse. Neroazzurri i colori sociali del Gladiator, mentre in seguito alla tragedia di Superga, gli aversani assumono la maglia granata in ricordo del Grande Torino.

QUANTE DENOMINAZIONI! Nel ventennio fascista le due compagini non si incontrano mai, con i normanni che gioca nel Seconda Divisione della Lega Sud, mentre i sammaritani le Divisioni Campane. Ambedue le realtà condividono momenti di inattività e già da allora, così come in tutto il corso della storia, modificano ripetutamente la propria denominazione sociale. Dal 1930, in seguito alla fusione con la Sammaritana, nasce l’Unione Sportiva Gladiator che resisterà fino al 2002-2003. Dopo il fallimento dell’estate 2003, si ripartì dai nomignoli ed acronimi Real, U.S. di nuovo F.C., San Felice ed ora A.S.D. Gladiator dallo scorso luglio, in seguito all’unione d’intenti tra la famiglia D’Anna e la cordata sammaritana guidata da Giacomo De Felice. Discorso simile per l’Aversa che prima acquisisce l’acronimo P.F. nel 1931, A.S. nel 1949, U.S. nel 1951, S.I.S. nel 1970 e finalmente Real Aversa dal 1984 fino al 2004: stagione nella quale cambia denominazione nell’attuale San Felice Aversa Normanna.



Il tabellino di Gladiator-S.I.S. Aversa della stagione 1971-1972
Il tabellino di Gladiator-S.I.S. Aversa della stagione 1972-1973

I PRIMI CONFRONTI. A diversi anni dalla conclusione della seconda guerra mondiale, risale il primo confronto tra le due squadre. Dal 1952-1953 fino al 1956-1957 entrambe vengono inserite nel girone di Promozione Campania-Molise. All’epoca il Molise non aveva un comitato e si appoggiò a quello campano fino ai primi anni ’90. Nelle varie stagioni gli aversani stanziano a ridosso delle posizioni di vertice mentre i neroazzurri lottano sempre per il vertice, arrivando secondi per tre campionati consecutivi e vincendo il campionato nel 1956-1957, volando nell’allora Interregionale. Nel 1961-1962 arriva la retrocessione, così ambedue s’incrociano nella Prima Categoria 1962-1963, al termine della quale i sammaritani finiscono addirittura in Seconda Categoria. Nel 1966-1967 il Gladiator risale in Prima Categoria mentre l’Aversa Normanna retrocede e le due squadre tornano ad incrociarsi nella Promozione 1969-1970. Lotte entusiasmanti nei due anni successivi con i neroazzurri secondi e terzi, mentre i normanni quinti e quarti, distanti una manciata di punti.

L’ANEDDOTO E LA VITTORIA. E lì risale un aneddoto che in molti ricordano. Nella gara di ritorno del campionato 1971-1972, Carmine Tascone rifilò un calcio sul sedere al segretario Alfonso D’Amore, il quale stava zittendo i propri tifosi al Piccirillo, mentre Tascone faceva di tutto per aizzarli, così da indurli a scavalcare e vincere la partita a tavolino. Episodio che fu chiarito subito dopo tanto che nella stagione successiva Carmine Tascone venne persuaso dall’allora presidente Michele Pirolo a lasciare Aversa e guidare gli Audaci: sarà l’anno del trionfo 1972-1973, con il Gladiator che si laurea campione con il record di 51 punti su 60 disponibili. All’andata finì 1-1, mentre al ritorno, nella gara valevole per l’ultima giornata, il team sammaritano stracciò i cugini col punteggio di 4-1, di cui fu mattatore il bomber Vincenzo Costantino, che tra l’altro si laureò capocannoniere con 19 reti.

INSIEME IN INTERREGIONALE. Per tredici anni le due squadre navigano in categorie diverse: Gladiator tra C2 e D, Real Aversa in Promozione. Poi nel 1986-1987 i neroazzurri retrocedettero dalla categoria chiamata all’epoca Interregionale e vennero inseriti nuovamente nel girone dei normanni per appena un anno, il tempo che nella città della Torre Normanna si festeggiò l’approdo in Serie D. Nella stagione successiva 1988-1989 il Gladiator del presidente Gaetano Signore ottenne la vittoria dal campionato, quindi per la prima volta, nel 1989-1990 il girone I di Serie D contiene ambedue. I neroazzurri scesero subito, mentre i normanni fanno la stessa fine nel 1992-1993. A braccetto entrambe retrocedettero dalla neonata Eccellenza in Promozione nel 1993-1994. In conclusione Gladiator ed Aversa si incrociano nuovamente nel 1998-1999 nel girone A di Eccellenza, nel 1999-2000 nel girone B ed infine nel 2000-2001 in Eccellenza, quando iniziò la cavalcata del Gladiator targato Mario Natale che in due anni salì in Serie C2.

QUINDICI ANNI DOPO. All’apparizione fugace nel professionismo dei neroazzurri fecero seguito anni bui tra Promozione, Eccellenza ed anche due anni di D. Discorso completamente diverso per l’Aversa che, con l’ingresso in società di Giovanni Spezzaferri ed Alfonso Cecere nel 2004, disputò tre anni di D per poi vincere il girone H e lo scudetto nazionale di D nella stagione 2007-2008. Per sette anni il San Felice Aversa Normanna ha fatto parlare di sì in Lega Pro, entrando in pianta stabile nell’organigramma professionistico. Poi, due anni fa il triste epilogo dei play-out con l’Ischia Isolaverde le hanno sbarrato la porta verso la Lega Pro Unica (la vecchia Serie C1) e sono ritornati in Serie D. La sfida di domani sancisce, quindi, un nuovo confronto quindici anni dopo, nel nome di una comune rivalità per la Casertana che persiste da tempo. Per il resto, le due compagini si giocano quest’anno lo scettro di seconda compagine più importante di Terra di Lavoro e di sicuro sarà un grande spettacolo sia al Bisceglia che al Piccirillo. All’insegna della sana passione per il calcio di una terra che vuole ritornare ad emergere.


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