Al ‘Pinto’ non si passa, la Casertana ferma anche il Benevento: la difesa è un bunker



gruppoTriplice fischio finale. Scendo le gradinate del ‘Pinto’ per recarmi in sala stampa e ascolto i tifosi. C’è chi è contento per il punto preso contro un’autentica corazzata e c’è chi è rammaricato per i due persi nella corsa play off, con la possibilità, svanita, almeno per il momento, di accorciare proprio sul Benevento. Chi ha ragione?

A caldo era impossibile arrivare ad una soluzione di tale quesito. Lo spettacolo visto sugli spalti e in campo, dove abbiamo assistito alla classica partita “nella quale è mancato solo il gol”, è stato degno di questa categoria o, forse, anche di una serie superiore. Il ‘Pinto’, va detto, è stato l’autentico dodicesimo uomo che nella prima mezz’ora ha dato coraggio ai Falchetti e poi, quando c’è stato da soffrire, è sembrato che a difendere la porta di (un superlativo) Fumagalli non ci fossero 10 giocatori ma 5.000 cuori rossoblù.



Questi due fattori hanno annebbiato un po’ tutto il resto, almeno all’inizio. Poi l’entusiasmo ha lasciato posto alla razionalità e, come di consueto, bisogna analizzare la gara. Falchetti arrembanti nei primi minuti e doppia occasione con Mancosu (bravo Pane) e Cissè (la traversa, probabilmente, sta ancora tremando). A seguire l’infortunio di Ivan Rajcic (oggi esami per capire l’entità dell’infortunio) e un paio di scelte discutibili dell’arbitro (contatti dubbi, in aria, su Mancosu e Marano). Infine, il Benevento esce fuori alla distanza ma la Casertana tiene botta.

Fuori al ‘Pinto’ potrebbe essere appesa una targa: “qui non si passa”. Ok, hanno vinto Juve Stabia e Foggia ma il cammino casalingo dei rossoblù testimonia come quelle due partite possono essere tranquillamente catalogate tra le eccezioni che confermano la regola. Le tre ‘big’ di questo girone, Benevento, Salernitana e Lecce, non sono riuscite a strappare i tre punti e, se vogliamo dirla tutta, neanche a segnare un misero gol.

rainoneEd è proprio la difesa che merita una menzione speciale. Soprattutto i due centrali. Manca Michele Murolo e Riccardo Idda è costretto, ancora una volta, a fare gli straordinari a destra. Ci sono Giuseppe Mattera e Pasquale Rainone. Davanti a loro: Marotta ed il capocannoniere Eusepi. Ecco, la sensazione è che i due Falchetti, ancora adesso, mentre questo articolo è in stesura, sono in marcatura sugli avversari e non gli stanno lasciando spazio neanche per il pranzo.

La retroguardia è la certezza di questa Casertana. Un po’ come nelle moltiplicazioni. E’ certo che se si cambia l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia. Tra i Falchetti, cambiano i giocatori ma la solidità difensiva resta ed è, indubbiamente, la chiave per arrivare a giocare i play off. I quali, ora, passano da Martina Franca e la sfida interna con il Melfi. Sei punti per tenere il passo e continuare a sognare.

Ah, punto guadagnato o due punti persi? Forse la verità sta nel mezzo. La conferma, però, per l’ennesima volta, è una: la Casertana se la può giocare con chiunque e lo farà fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata.


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