L’IMPRESA DELLE AQUILE ROSANERO. Di Pippo: “Per tutti era una ‘mission impossible’, invece con un grande gruppo abbiamo conquistato la salvezza”



Antonio Di Pippo

CASERTA  –  Con ben tre turni d’anticipo le Aquile Rosanero Caserta hanno raggiunto la salvezza matematica, grazie alla vittoria sul Teano. Il matchwinner è stato Felice D’Anna che ha regalato i tre punti fondamentali ai suoi. Uno dei protagonisti di questo cammino incredibile è l’allenatore Antonio Di Pippo, giovane casagiovese ha dato anima e corpo per questo gruppo e per raggiungere l’obiettivo stagionale. Ai nostri microfoni proprio Di Pippo commenta la stagione fantastica, le sensazioni della salvezza centrata. Ci racconta delle emozioni provate nello spogliatoio, parla del futuro e soprattutto della dedica speciale di questo traguardo.

Salvezza conquistata ed obiettivo raggiunto. Quali sensazioni hanno invaso lo spogliatoio dopo il gol di D’anna che vi ha portato alla salvezza matematica?



“Tanta gioia e soddisfazione, soprattutto guardando indietro quando sembrava tutto impossibile. Siamo tutti contenti e felici, quasi non ci rendiamo conto di quello che siamo riusciti a fare”.

Il campionato è quasi terminato, facendo un resoconto quale vittoria l’ha emozionata di più?

“La vittoria che mi ha emozionato di più è stata quella con il Teano nel girone d’andata. Era un periodo difficile per noi, avevamo 6-7 punti. Era una partita fondamentale e la giocavamo tra le mura amiche. Inizialmente perdevamo 0-1, la ribaltammo in due minuti, 88′ e 90′. Quella resta la partita più bella per me ma penso anche per i ragazzi ed ironia della sorte, ci siamo salvati proprio contro di loro. Diciamo che dal Teano al Teano è stata una cavalcata ed un’emozione incredibile” .

Quale invece è stata la partita che le ha lasciato più rimpianti?

“Quella che mi ha lasciato più rimpianti è stata quella con il Casagiove nel girone di ritorno. I rimpianti sono dovuti per esempio ad approccio ed atteggiamento alla gara. In quella partita non ho visto la mia squadra, non ho visto la squadra che vorrei scendesse sempre in campo”.  

Ha già progetti futuri? Crede di restare in questo gruppo e magari l’anno prossimo di porsi obiettivi diversi dalla salvezza?

“Non si sa ancora nulla data la nostra salvezza anticipata. Possiamo solo rilassarci adesso, la società in futuro deciderà. Io, lo staff ed i giocatori abbiamo raggiunto l’obiettivo stagionale che la società ci aveva chiesto. Se ci chiederanno di restare sicuramente non potremmo dire di no, uno dei motivi è forte legame che abbiamo nei confronti di questa maglia e di questi colori. Se l’obiettivo della società sarà salvarsi cercheremo di portarlo a termine anche il prossimo anno. Ovviamente la speranza di un allenatore è quella di avere una squadra che lotti per altri obiettivi che non siano sempre quelli della salvezza, noi però siamo in credito verso la società per la fiducia che ha riposto in noi anche e soprattutto quando nessuno credeva nella permanenza in Promozione. Quindi, anche se dovessero chiederci l’obiettivo salvezza il prossimo anno noi saremo disponibili perchè ripeto, siamo in credito di fiducia nei confronti della società”. 

Cosa ne pensa del cammino fatto dai suoi ragazzi?

“Penso sia stata una cosa fuori dal comune. Dato che il nostro punteggio non dista tantissimo dalla zona play-off  non mancano i rimpianti, ripensando a qualche punto perso in partite che magari erano nostre. La somma di questi punti persi te la ritrovi a fine campionato perchè poteva farti sperare per altro. Paradossalmente arrivati alla terzultima giornata siamo più vicini alla zona play-off che a quella play-out ricordando che dopo le prime cinque giornate di campionato avevamo 0 punti, nessuno avrebbe scommesso su di noi. Penso che i ragazzi abbiano fatto qualcosa di straordinario, se consideriamo il girone di ritorno siamo terzi o quarti, questo la dice lunga su quello che sono stati capaci di fare”. 

Qual è stata la formula magica che ha permesso alla squadra di risalire e salvarsi con tre giornate d’anticipo dopo averla presa in piena zona retrocessione?

“La formula magica è stata il gruppo, il lavoro e la consapevolezza di non essere inferiori a nessuno. Questa consapevolezza te la da solo un grande gruppo ed una grande unione d’intenti. Se fossimo stati più forti ma non un gruppo così unito, se non avessimo remato tutti nella stessa direzione non avremmo raggiunto l’obiettivo. Questa cavalcata è stata frutto di uno stringerci l’un l’altro, guardarsi negli occhi e sostenersi. Alla fine ce l’abbiamo fatta proprio grazie a queste cose. I valori tecnici quando c’è un gruppo alla base si esaltano, quando invece non c’è affiatamento questo non succede”. 

A chi è dedicato il traguardo raggiunto?

“Volevo dedicare questa salvezza, con tutto il cuore, al presidente. Prima di scegliere me sono stati contattati diversi allenatori che però hanno rifiutato per vari motivi, nessuno credeva nella causa Aquile. Il presidente ha creduto in noi e voglio ringraziarlo e dedicargli questa salvezza. Voglio anche ringraziare il mio staff, il magnifico ritorno di Lorenzo Paradiso che mi ha affiancato ed aiutato rivelandosi l’arma in più. Il suo ritorno è stato un gesto bellissimo sia da parte della società sia da Lorenzo stesso”. 


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