Caserta (stra)vince sotto la benedizione del suo ‘Pino’



Petrucci grande protagonista contro Napoli (Foto Gianfranco Carozza)

Ebbene sì: ieri sera, a sostenere l’eccellente prestazione offerta dallo Sporting club Juvecaserta, c’era anche Stefano ‘Pino’ Sacripanti. Presenza tanto gradita quanto inaspettata. Lui, il Coach amato ed indimenticato, dopo l’osceno esonero a mezzo tweet, come prima cosa -da persona ‘libera’ da impegni- ha scelto di tornare a Castel Morrone ad assistere al match, circondato da vecchi amici e colleghi.
Grazie Pino!

Ma veniamo alla lettura della gara…
Due le chiavi della vittoria: Dip e Petrucci, e lo vedremo più avanti.
Caserta vince, avvince e convince. In una gara per nulla semplice, né dalla vittoria scontata, la JuveDecò mette in scena una performance tutta sostanza, grinta e determinazione, senza mai perdere il controllo della partita. Una straordinaria prova corale; la miglior risposta dopo le recenti, brutte sconfitte. Bravi! Bravi davvero.
Una partita vinta tre volte: in difesa, in attacco, e a rimbalzo. Ce ne sarebbe una quarta, di vittoria, quella alla voce ‘assistenze’: ben 20 contro appena 6 di Napoli. Una ‘regia’ vigile a più livelli.



La ‘palma’ di M.V.P. del match, deve assolutamente essere consegnata ad un Marcelo Dip immenso. In una gara in cui interpreta il ‘doppio ruolo’: di pivot, più quello di ‘Point center’ (o forward-guard), riesce nel difficile compito sia di tenere testa a Bagnoli -impalpabile fino al termine del 2° quarto- pareggiando nella gara al rimbalzo contro di lui, sia di dare il suo onesto apporto in attacco.
E non è tutto: proprio grazie alle sue posizioni di ‘Point center’, quasi ai margini dell’arco, è riuscito nell’impresa di smazzare ben 10 assist -erano 6 a fine metà gara- poi trasformati in venti e più punti.

Ma c’è dell’altro: l’eccezionalità della prestazione di Dip va oltre le statistiche appena indicate. Nel contenere l’esplosività del settore ‘lunghi’ avversari, ha anche contribuito a liberare spazi, creando occasioni di rimbalzo ad altri suoi compagni di squadra.
Spero vogliate passarmi questo audace paragone, ma ieri sera Dip, proprio per il poliedrico gioco espresso in campo, è sembrato un po’ il Tellis Frank della situazione. Ieri sera ha fatto la differenza: un vero regista ‘alto’, che ha segnato, fatto segnare, catturato palloni, fatto arpionare carambole ai suoi compagni, vincendo sotto canestro.

Certo, anche Petrucci ha fatto la differenza (e che differenza): 4/6 da ‘2’, 5/5 da ‘3’, 6 rimbalzi e ben 27 di valutazione Lega. Quasi tutti i suoi tiri sono il frutto di mortifere uscite da blocchi eseguiti egregiamente da qualcun altro. Ma ieri sera, Nik, era semplicemente immarcabile.
E quando tiri col 60% dal campo -58% da ‘3’- non puoi perdere. Anche perché, Caserta, non ha solo tirato (57 volte dal campo) e segnato: ha anche difeso alla grande, recuperando palloni (5 più di Napoli) e catturato più rimbalzi. Ma soprattutto, è stata una vittoria corale.

Insomma, tutti ci attendavamo una prova durissima, combattuta punto a punto; invece le aspettative sono state tradite.
Guarino -al netto dei due falli antisportivi- è un giocatore che merita la massima stima; ormai ad un passo dagli ‘anta’, è lui la bandiera degli azzurri. Ed è stato bellissimo assistere all’abbraccio tra tutti i giocatori in campo, compresa quella “simpatica canaglia” di Molinari che, prima di attraversare il “tunnel della memoria”, ha spintaneamente, voluto salutare CORDIALMENTE tutto il Palazzo.
Perché così è lo spirito agonistico: prima avversari, e dopo amici.

Ultima nota: abbiamo apprezzato molto le dichiarazioni di Coach Oldoini, che ha rispedito al mittente le voci su possibili attriti da spogliatoio, smentendole. Apprezzabile, anche perché giunte su sua iniziativa, senza che nessuno (tra i presenti) sollevasse la questione.
D’altra parte, però: “Excusatio non petita…”, sicché…

Carmine Covino

 


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