SPECIALE CASERTA-NAPOLI – Gentile e quei derby infuocati: “Vincere valeva doppio. Che duelli con Sbarra e Sbaragli”



Nando Gentile

Quando si parla di Juvecaserta il primo nome che viene in mente è quello di Nando Gentile. Il capitano dello scudetto, il giovane ragazzo che mise in scacco un mostro sacro di Marzorati e che in undici anni con quella canotta bianconera segnò oltre 5000 punti in A1. Insomma il simbolo del basket casertano, anzi del sud, di quel tricolore che al di sotto di Roma nessuno ancora è riuscito a cucirsi sul petto. Di derby ‘Nandokan’ ne ha giocati molti e per un Caserta è sempre stata una gara speciale. “E’ vero – conferma – perché per motivi campanilistici ognuno voleva vincere e dava tutto sul parquet. Erano gare molto sentite con palazzetti sempre pieni, sfottò tra le due tifoserie e una voglia di vincere che si diffondeva già durante la settimana. Vincere il derby poi ti dava una carica in più per proseguire in un campionato che all’epoca era molto difficile e competitivo”.

 



 

Un Gentile piuttosto giovane contro la Scavolini Pesaro in maglia Mobilgirgi

Se gli chiediamo chi avversario si ricorda maggiormente ammette: “All’epoca Napoli era una buona squadra, poteva contare su giocatori di esperienza e talentuosi. Il derby Caserta-Napoli lo avvertivamo soprattutto noi casertani e napoletani: Sbaragli e Sbarra per fare qualche nome ma ricordo sfide molto accese e a volte risolte nelle battute finali”. Domenica al Palamaggiò non ci sarà certo il grande pubblico degli anni ottanta-novanta, ma Caserta vuole mantenere quella tradizione favorevole confermando di essere la più forte: “Storicamente avevamo qualcosa in più rispetto a Napoli. Vuoi per giocatori, vuoi per un impianto che ci invidiava tutta Italia ed era diventato il nostro fortino. Poi eravamo praticamente un gruppo che giocava insieme da tempo, almeno gli uomini cardine. Sì probabilmente abbiamo avuto nel corso dei derby qualcosa in più rispetto a loro, ma con qualche eccezione. Ricordo che nel ’90-’91 le prendemmo di santa ragione al Mario Argento. In altre occasioni siamo andati a vincere in casa loro ma mai loro da noi”. Caserta-Napoli è stato anche il derby del tifo: “Quando si giocano partite del genere tutti vogliono vincere. Ricordo palazzetti strapieni con vere e proprie invasioni da una parte e dall’altra e tanto calore. I tifosi spesso facevano la differenza trascinando letteralmente i propri beniamini. Era molto emozionate e dagli spalti arrivava la carica per rimontare o vincere. Un’atmosfera indimenticabile e solo chi l’ha vissuta può capirla”.


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