Leghiamocela Ar…dito! Puntata n°0: debutto con testa…’coda!’



A grande richiesta… Torna la rubrica che fa il punto sulla giornata sportiva appena conclusa. Rapida, essenziale, sferzante, ma non sempre indolore.

Cosa va:



1) Non conosciamo l’autore della foto e ce ne scusiamo, ma la pubblicazio­ne era dovuta (lasciamo stare i disguidi della biglietteria) per evidenziare l’affetto della gente bianconera verso la JC.

Una manifestazione spontanea, l’andare a sostenere dei ragazzi in canotta bianconera, per lo più sconosciuti a Caserta. Alla fine  l’eco “Juve Juve…”, che si è sentito nel Palamaggiò, ci ha quasi fatto dimenticare (almeno per qualche giorno) le polemiche legate alla Juve che fu;

2) Onore e merito alla Luiss Roma, che ha portato sui legni del Palamaggiò una ventata di freschezza dal sapore NCAA.

Una squadra che si forma ogni estate, con coach Paccariè che si trova a a mettere insieme ogni anno un roster nato dal reclutamento di giocatori che devono essere anche ottimi studenti, perché la “dual career” di matrice College Basketball , è la filosofia della Luiss.

Petrucci e la FIP, dovrebbero prendere ad esempio la Luiss per creare un vero campionato giovanile, altro che quei campionati “under non so che”.

10 giocatori 10 che scendono in campo, per giocare una pallacanestro par­ticolare, dove il gruppo e l’intercambiabilità sono la loro forza. Anche con qualche clamoroso “airball” da sotto misura: a noi ci piace lo stesso.

Quest’anno sappiamo  per chi fare il tifo, oltre alla Fede JC, of course.

Cosa non  va:

  1) Tex

Ci ha lasciati Tex Winter, colui che ha portato all’estremo sviluppo la “triple post offense”, il “triangolo”, il sistema di gioco diventato un culto nel  mondo del basket (anche se i primi rudimenti gli furono inculcati dal suo coach Justin Sam Barry quando stava al college a University of South California).

Come assistente del coach “zen”, Phil Jackson negli anni 90-2000, prima a Chicago con Micheal Jordan,  e poi a Los Angeles con Kobe Bryant, ha fatto incetta di titoli NBA, e siamo sicuri che ora, da qualche parte, sta già mettendo su un campetto dove insegnare i principi fondamentali del suo triangolo. Ciao Tex!

2)  Il buio oltre la panchina:

C’eravamo lasciati con le luci del Palamaggiò, accese solo in parte, ed era la serie A1. Oggi, nuove luci al led, stesso numero di fari (20), ma il risultato non cambia. Ancora il parquet in ombra.

Chi viene al Palamaggiò si aspetta di trovare un impianto da A1, con gli attori sul campo illuminati a giorno, come è la regola di uno sport al chiuso, ma tant’è e bisogna accontentarsi, tanto per le riprese in HD c’è tempo.

Ah, un’ultima cosa: una spolveratina ai sediolini? Polvere in giacenza come una raccomandata di Equitalia. E’ forse il segno del tempo che fu?

Aneddoti della “terra di mezzo”:

Il ritorno dell’occasionale.

In altre puntate abbiamo già analizzato la figura dell’occasionale, cioè colui che va e viene a seconda degli umori e delle faccende domestiche, e se ricordate, ne avevamo elencato alcuni tipi. Ecco, adesso aggiungiamo “l’occasionale della serie B”:  parcheggio semivuoto, situazione tranquilla sulle tribune… ma lui che se ne va a 2’67’’ dalla fine. Bah, valli a capire!!!

Modestino Ardito


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