L’ANALISI di Casertana-Cavese. Quando il peso fa la differenza…e Fontana confeziona l’abito su misura



Luigi Castaldo sfida calciatori della Cavese (foto Giuseppe Scialla)

CASERTA – Quando il peso fa la differenza. In tutti i sensi. Da qualsiasi parte la vedi, il “peso” della Casertana è il valore che più di tutti è affiorato nel debutto di domenica sera contro la Cavese. Sinonimo di responsabilità, quando i falchetti hanno assorbito l’ottimo approccio alla gara dei peperini metelliani, reagendo dal tredicesimo minuto in poi, con una verve identificabile alla grande squadra. Sinonimo di statura e fisicità, quando la squadra di Gaetano Fontana ha fatto valere i propri centimetri in area di rigore, concretizzando ben due dei sei angoli conquistati. Sinonimo di esperienza, con moderazione voluta del ritmo di gioco, subito dopo l’uno-due che ha condotto al 3-1 ad inizio ripresa, che ha messo in ghiaccio il match ed ha permesso di gestire la vittoria nel modo migliore. Esperienza che Gigi Castaldo ha da vendere, conquistando il calcio di rigore che gli ha regalato la prima gioia in maglia rossoblu, e che aumenterà quando torneranno disponibili Vacca, Zito, Rainone, Meola e Floro Flores tornerà a pieno regime.

IL MODULO. Sulla falsariga della seconda parte di stagione scorsa, tanto è stato creato in estate per perfezionare il 3-5-2, modulo che ha fatto le fortune di Luca D’Angelo e che il nuovo allenatore ha assimilato con grande umiltà. Difficilmente capita che un trainer rinunci al suo credo tattico, invece il trainer di Gaetano Fontana non ha battuto ciglio e sta riscoprendo i lati positivi (e negativi) di uno schema che è differente rispetto al suo amato 4-3-3. Semmai ce ne fosse bisogno, Fontana dimostra di essere un innovatore, disposto a tutto pur di vedere la sua squadra giocare bene e palla a terra. Un aspetto camaleontico che è stato apprezzato sin dal primo minuto dal presidente Giuseppe D’Agostino e dal direttore sportivo Aniello Martone. Inutile intestardirsi su un concetto di gioco, quando invece la rosa ha dei profili diversi rispetto a moduli diversi. E qui sta la bravura dell’allenatore che “confeziona” il vestito su misura per i suoi ragazzi, verificando che al momento il 3-5-2 è il modulo da seguire ed ottimizzare, senza disdegnare modifiche quando sarà necessario.



DA FERMO. A pochi sarà sfuggito che i rossoblu hanno siglato tutti e tre i goal su calcio da fermo. Un segnale positivo secondo Fontana che nel post-partita si è detto contento del fatto che i calciatori sono svegli e tempestivi sui calci piazzati: nel calcio moderno l’origine dei goal con la maggior percentuale. Le reti su azione arriveranno, mentre le giocate di Castaldo & soci sono già una certezza. In diversi casi, i tifosi sono rimasti sbalorditi dal tasso tecnico di un calciatore che è una spanna sopra gli altri e che è un lusso per la Serie C. Intelligente nelle giocate ed onnipresente in area, con diverse chance fallite nel primo tempo in occasione dei continui traversoni di Marco Ferrara (di fatti dopo la sostituzione i cross sono diminuiti). Soluzione su cui sta lavorando molto Fontana, consapevole che con la stazza di Castaldo, Floro Flores e Padovan, le reti di testa ed a volo fioccheranno. Una prestazione che tutto sommato ha fatto felice gli oltre 5mila spettatori di un “Pinto” infuocato che, dopo le folate iniziali di marca zemaniana della Cavese di Giacomo Modica (la nota dolente su cui lavorare), hanno sostenuto la Casertana al debutto vincente, trasformando in realtà quel ruolo di dodicesimo uomo in campo che nell’impianto di Viale Medaglie d’Oro sarà un peso per ogni avversario.


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