Il doppio ex Mimmo D’Antò crede nell’impresa: “Grandi ricordi mi legano a Caserta e Livorno. La Coppa Italia? Nel calcio d’estate le sorprese non mancano mai…”



Mimmo D’Antò

Quasi duecento gol dalla B all’Eccellenza in ventuno anni di carriera. Livorno-Casertana sarà speciale per Mimmo D’Antò che partì da Caserta nel lontano ’91 per poi approdare ai labronici qualche anno più tardi.

Mimmo con Caserta hai un rapporto speciale



“Sono molto legato alla Casertana perchè mi ha fatto scoprire il mondo del calcio che conta. Da qui è iniziata la mia carriera e sarò sempre grato a chi mi lanciò in questo mondo professionistico. Sono rimasto legato alla città e infatti ho deciso di trasferirmi prendendo casa perché mi trovo davvero molto bene”.

La Casertana all’epoca era in B ma ti prese dalla serie D tra l’altro nel mese di novembre. Un’operazione portata a termine da due persone.

“Giocammo due amichevoli con loro e fui notato dal compianto mister Lombardi che diede mandato al direttore Franco Grillo di ingaggiarmi. L’Acerrana però non voleva perdermi, avevo diciannove anni e promettevo bene. Si accordarono per il prestito con diritto di riscatto. Mi ritrovai in B quasi per caso ma ogni volta che sono sceso in campo ho dato tutto per quella maglia”.

Mimmo D’Antò con la maglia della Casertana

Pochi mesi che però ti sono rimasti dentro.

“Sarei voluto restare a lungo ma la società era in grosse ristrettezze economiche. Non riuscì a pagare il riscatto e dopo il ritiro tornai ad Acerra. Peccato perché avrei voluto proseguire la mia avventura con il club”.

Poi arriva l’offerta del Livorno ed è subito amore.

“Dopo aver segnato venti gol in un anno con l’Acerrana mi vollero i toscani e ricordo ancora il giorno della presentazione con diecimila persone. Una pressione incredibile ma al tempo stesso tanta carica e scosse di adrenalina continue. Sfiorammo la C1 arrivando terzi dietro al Gualdo di Novellino e il Pontedera di Aglietti. Non c’erano ancora i playoff e perdemmo il treno per una manciata di punti. L’anno dopo con Papadopulo in panchina perdemmo i playoff contro la Fermana del mio amico Salvatore Soviero con cui giocammo nel ’90 ad Acerra. E anche Livorno ha significato molto per me sia umanamente che sportivamente. Grande calore, tifo incredibile e trascinante”.

Domenica sera pronostico chiuso?

“Ogni gara ha una storia diversa e in queste partite, specialmente nel periodo estivo, può succedere di tutto. Non escludo sorprese perché questa è una fase transitoria per tutti e i valori non sono poi così netti. Sono legato ad entrambi i club, ma abitando a Caserta se riuscissero a fare l’impresa in Toscana sarei felice”.

E per il prossimo campionato di C come vedi i falchetti?

“Secondo me Nello Martone sta facendo un grosso lavoro. Sta portando giocatori d’esperienza e giovani molto promettenti. Con un paio di innesti di qualità potranno giocarsela tranquillamente. Magari poter fare un campionato di vertice. Me lo auguro da casertano acquisito perché la città e la tifoseria meritano ben altre categorie. Parliamo di una piazza storica che non ha nulla da invidiare ad altre realtà e spero vivamente possa essere sempre protagonista”.


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