Gladiator, De Felice: “Fatto tesoro degli errori del passato. Pronto a realizzare un sogno”



De Felice

Per qualcuno un tifoso, per altri uno sponsor ma per tutti il dott. Giacomo De Felice rappresenta passione per questa maglia. Lo abbiamo intervistato in esclusiva e attraverso le sue risposte capiamo la voglia di voler quanto prima riportare l’entusiasmo meritato a questa piazza storia del Gladiator.

Si è chiusa da poco una buona annata che ha visto il suo appoggio determinante per la salvezza della squadra, cosa conserva di positivo di questa stagione ? E se c’è qualche rammarico..



“Di positivo ci sono due cose, la prima è che dopo tanti anni finalmente la città di Santa Maria Capua Vetere è riuscita ad avere un titolo proprio. La seconda cosa è che a novembre si rischiava un nuovo fallimento, ed io e il Presidente Signore siamo stati gli artefici di questo salvataggio. Il rammarico è che se ci fosse stata la possibilità di entrare dall’inizio, questo Gladiator con la serenità giusta, avrebbe tranquillamente potuto lottare per i i play off”.

 

Con la stagione ormai finita, i tifosi si interrogano sul futuro. Il cognome “De Felice” in città rassicura la piazza sul futuro, cosa c’è nei suoi progetti ?

“Innanzitutto in questi anni ho capito che bisogna far attenzione, e non basta la passione e l’entusiasmo per fare calcio. Ci vuole tanta scaltrezza, che senza dubbio mi è mancata in passato, correndo dietro a promesse fatte, ma che poi come sa si sono dimostrate nulle.  Io sono sempre convinto che Santa Maria sia una piazza calcistica importante,  e pertanto se si vuole fare calcio lo si deve fare con programmazione e pianificazione, senza improvvisazione e soprattutto mettendo nero su bianco. Mi riferisco alla necessità, di costituire in primis una società di capitali, con la partecipazione di più soggetti, necessario per definire non solo fin dall’inizio le responsabilità in base alle quote acquisite, ma anche per dare continuità ad un progetto in maniera serie. Più che nei miei progetti, direi nei miei sogni, vi è in ordine la costituzione di una società strutturata e solida, una programmazione di 3 – 5 anni e poter finalmente vedere il Gladiator nelle categorie che gli compete”. 

 

Si legge dell’ipotesi De Felice – Aveta, cosa c’è di vero ?

“In questi anni ho conosciuto pochissime  persone per bene nel calcio, e se dovessi pensare alla realizzazione dei miei sogni calcistici, sicuramente lo farei affiancandomi a persone che fanno calcio per passione, e non per interessi propri.  Tra questi sicuramente menziono il presidente Aveta”.

 

Al di là di qualsiasi trattativa per un titolo, la paura è sempre la stessa, di essere sedotti e abbandonati da chi non è sammaritano, come intende tranquillizzare la piazza ? Sicuramente le esperienze passate aiuteranno a costruire un futuro solido e duraturo.

“Vede il problema non è essere o meno sammaritani, ma veder passare persone che si sono riempite la bocca di promesse, verso una piazza e verso chi ha contribuito fattivamente a tutte le spese dei campionati, ma senza dare poi alcun seguito, preferendo addirittura il  fallimento. Ha ragione quando parla di paura, in passato abbiamo commesso errori, ma li abbiamo commessi con ingenuità e solo dettati dall’amore per i colori neroazzurri e per la nostra amata città. Errori di elargire soldi prima di costituire una società, non succederà più, l’esperienza ci ha insegnato tanto su questo tema.  Qualora si dovessero essere le condizioni per  fare calcio, è fondamentale per noi sammaritani avere la presidenza , oltre alla condizione essenziale che il titolo nasce e muore a Santa Maria Capua Vetere. Per quanto mi riguarda, non saremo più terra né di conquista né di passaggio”.

 

Per qualsiasi progetto, è imprescindibile la struttura. Lo scorso anno è stato reso il “Piccirillo” un gioiellino. Quest’anno la struttura è restata chiusa per mesi. E’ scongiurato il pericolo di riabbandono dell’impianto per mesi ?

“Su questo tema ritengo scontato che nel caso ci sia un programma serio,  lo stadio sia dato in concessione al Gladiator. Ciò di conseguenza significa non solo tenerlo aperto, ma funzionante e funzionale alla categoria”.

 

Quale è stato il più bel momento e quello più brutto che ha vissuto calcisticamente?

“Il momento più emozionate è stata la presentazione al salone degli specchi nell’anno della D (2016). Vedere tanta gente e tanti tifosi entusiasti, per me è stata una emozione unica. Il momento più brutto, è stato sentirmi attaccato dai tifosi su colpe non mie e ne di altri amici sammaritani. Ricordo che io sono un tifosissimo in primis del Gladiator, prima di essere altro, e alcune ferite sono oggi ancora aperte. Con questi tifosi mi sarebbe piaciuto gioire insieme e condividere emozioni. Nella fattispecie le menziono un episodio che chiarisce ancora di più il concetto; un giorno un tifoso volendo un confronto, mi incolpò di non partecipare alle spese. Ritenendo io giusto che gli fosse data soddisfazione,chiamai immediatamente il presidente e lo stesso intervenuto, gli rispose: De Felice partecipa regolarmente al sostentamento dei costi mensile. A quel punto mi sarei aspettato almeno delle scuse da parte del tifoso, visto quanto confermatogli, ma lo stesso girò le spalle e se ne andò. Li capii, che non era questione di calcio, ma forse di altro nei miei confronti. Non mi sarei mai aspettato che un  tifoso della mia amata squadra si sarebbe  comportato così”.

 

 Per finire…il suo sogno nel cassetto..?

“Il mio sogno nel cassetto è quello di poter vivere un giorno momenti di gioia con tanti tifosi sammaritani, uniti da una unica passione che è quella del Gladiator. Per finire mi faccia dire…….forza e sempre Giadiator”.


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