Gladiator, il talentuoso Picozzi non fa sconti: “Per il blasone del Piccirillo vogliamo posticipare la festa dell’Albanova”



Crescenzo Picozzi

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Il Gladiator veste il ruolo di ostacolo tra l’Albanova e l’Eccellenza. Domani pomeriggio alle 15, i neroazzurri ospiteranno la capolista con l’obiettivo di posticipare la festa promozione. Dopo essere tornata al “Mario Piccirillo”, la truppa di Michele Motta sta giocando con altro piglio e lo dimostra la vittoria convincente nella tana della Rinascita U.S. Vico. Il terzo successo consecutivo per Majella & soci, i quali sono settimi in graduatoria con 41 punti ed al momento ancora in vita nel discorso play-off, seppur solo per la matematica.

IL BOTTINO. Protagonista delle ultime giornate di campionato è l’esterno offensivo classe ‘96 Crescenzo Picozzi, cresciuto nella Virtus Alba San Nicola e nella Boys Caserta che domenica ha deciso il blitz con una doppietta ed è salito a quota nove marcature: “Sono molto contento per il morale della squadra. Ringrazio i miei compagni che mi hanno permesso di realizzare la doppietta. Quando arrivai al Gladiator non mi aspettavo di arrivare a tale cifra di reti, mi rammarico di aver fallito due rigori altrimenti ora sarei ad undici. Per me è un buon bottino”.



FAME DI VITTORIA. Nel turno infrasettimanale antecedente alle vacanze di Pasqua, nell’impianto di via Martiri del Dissenso arriva la capolista l’Albanova che ha bisogno della matematica certezza per festeggiare. Ma l’atleta, in passato nelle fila di Arzanese, Marcianise, Torrecuso, Cassino e Monte San Giovanni Campano, non vuole regalare niente: “Penso che, per il blasone dello stadio “Piccirillo”, dobbiamo cercare di posticipare la loro festa al prossimo turno. Il nostro obiettivo è la vittoria, anche perché abbiamo una piccola speranza di arrivare ai play-off. La speranza è l’ultima a morire, ma è ovvio che c’è rammarico perché la rosa è da play-off. Al Gladiator mi sto trovando alla grande, nella struttura gli stimoli sono raddoppiati ed ora speriamo di concludere in bellezza”.


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