L’Aversa riabbraccia il suo bomber Varriale: “Felice di essere tornato, convinto dal progetto di Spezzaferri e Corvino”



Vincenzo Varriale

Ritrovarsi dopo sette anni, 216 partite e 59 gol. L’Aversa e Vincenzo Varriale nuovamente insieme dopo quella positiva esperienza del 2010 quando l’attaccante napoletano si fece valere realizzando otto reti in ventiquattro incontri. Lunedì indosserà nuovamente quella maglia e inizierà il Varriale 2.0. “Ad Aversa sono stato bene – ammette il bomber – conosco l’ambiente e sono stato convinto da Spezzaferri e Corvino. Il loro progetto mi piace e sono persone che apprezzo e stimo. Hanno voglia di riportare il calcio aversano a livelli importanti e sono felice di poter far parte di questa squadra”.

Dopo sette anni le cose sono cambiante, a cominciare dalla categoria e dalla squadra: “Ho trovato un gruppo di ottimi calciatori, giovani interessanti e qualche esperto come me che ha ancora voglia di vincere. Abbiamo motivazioni alte anche se sappiamo che ci attende un anno impegnativo, una sorta di transizione in attesa del 2018 in cui dovremmo provare a tornare a vincere. Ma ripeto è giusto così, l’importante è dare sempre il massimo per la maglia e per chi ha creduto in noi”.



Vincenzo Varriale nel 2010

Arriva da tre stagioni in doppia cifra (Gelbison, Cavese e Turris) e portarlo in granata non è stato semplice: “E’ vero – ammette – mi volevano diversi club, ma alla fine ho scelto Aversa perché come dicevo prima mi hanno convinto i programmi di questa società. Personalmente darò la mia esperienza in campo e fuori e spero di potermi ripetere a suon di gol andando nuovamente in doppia cifra”.

Mister Caruso è giovane ma dai primi allenamenti ha tanta voglia di fare: “E’ poi ha idee chiare – aggiunge Varriale – e mi dicono molto preparato. Vuole giocarsi tutte le sue carte in serie D, è attento ad ogni dettaglio e tutti noi ci metteremo a disposizione per raggiungere i migliori risultati”. Infine una battuta sul girone: “Quello siciliano è duro dal punto di vista logistico perché dopo dieci-dodici ore di pullman è dura scendere in campo e giocare. Forse rispetto al pugliese è meno tecnico, più livellato ma ogni raggruppamento ha le sue difficoltà perciò nessuno è semplice. Noi ci metteremo tutto l’impegno possibile partita dopo partita, questo ve lo garantisco”.


error: Content is protected !!
P