Il destino dell’Aversa Normanna nella mani del duo Spezzaferri-Pellegrino



Il patron Giovanni Spezzaferri

Il calcio ad Aversa non può e non deve morire. Spezzaferri e Pellegrino ne hanno a cuore le sorti e starebbero cercando la via diplomatica per giungere a siglare l’accordo saltato giovedì scorso al termine dell’ultimo incontro preliminare alla firma dell’atto notarile. I due imprenditori nel weekend appena trascorso non sono rimasti sulle proprie posizioni e avrebbero consentito ai rispettivi legali di incontrarsi per riavviare le trattative interrotte giovedì scorso. Non è semplice, ma il buon senso e la passione di Spezzaferri e Pellegrino per questa squadra si spera possa prendere il sopravvento e far sì che le parti raggiungano un accordo tanto atteso dai tifosi normanni. All’ordine del giorno però ci sono due posizioni che, seppur sembrano vicine, sono ben distanti. Il presidente Spezzaferri ritiene di aver siglato un accordo preliminare con Pellegrino che non sarebbe mai cambiato e che in pratica doveva essere solamente valutato dai professionisti. Pellegrino invece ritiene che per il passaggio di proprietà servirebbero dei soldi che poi non gli garantirebbero di “agire nella prossima stagione” e quindi di “non poter fare la squadra che voglio”. In parole povere Pellegrino andrebbe a spendere la maggior parte del budget per coprire le pendenze e probabilmente riconoscere a Spezzaferri una sorta di buona uscita e facendo questo andrebbe a prosciugare le casse costringendo poi il direttore sportivo a fare i salti mortali per costruire un gruppo competitivo e che possa almeno disputare un campionato di metà classifica. Quello che però bisogna subito sottolineare è che il tempo stringe e non si possono più perdere giornate intere senza nulla di concreto. La tifoseria, specialmente quella calda della Curva Nord, non si è ancora espressa su questa vicenda e attende speranzosa che qualcosa di positivo possa succedere ma è già pronta a ‘scoppiare’ qualora si perdesse la Serie D nella città dell’Arco dell’Annunziata. L’ipotesi di una categoria inferiore, dopo le retrocessioni e le salvezze ottenute sempre con i brividi, non è nemmeno lontanamente condivisibile per i supporter che invece vogliono un progetto nuovo che possa riportare Aversa nel calcio che conta. Sarà difficile ma ci sono due imprenditori che stanno provando a farlo succedere.




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