Marcianise Futsal Academy in festa, è final eight



Se il Divin Poeta fosse vissuto nella nostra epoca siamo certi che avrebbe immaginato l’inferno diversamente, quanto meno avrebbe aggiunto qualche elemento, lì, in corrispondenza della fossa dove ha collocato Lucifero. Eh già.

Ne siam certi perché avrebbe trovato lungo il suo percorso un ambientazione perfetta, il PalaMoro, e tra i dannati avrebbe senz’altro spedito i “malati di futsal”.



Immaginavamo anche la “pena” da scontare: correre in eterno dietro una palla cercando di fare gol.

“Il campo dei dannati”, questa sarebbe stata la denominazione del girone riservato ai malati di futsal.

Per scrivere il canto riservato a tali peccatori certamente si sarebbe ispirato alla gara di ieri.

Il PalaMoro si presentava rovente, il pubblico assiepato sulle tribune gemeva, i giocatori in campo schiumavano dalla bocca.

In questo contesto a dir poco infernale, spiccava sul fondo una creatura angelica, sembrava che la sua sagoma fosse circondata da un’aura. Beata. Mister Pasquale Campanile. Al contrario di tutti gli altri dannati lui era indifferente al frastuono, alle grida che riecheggiavano all’interno dello stadio.

Come un abile direttore d’orchestra lui continuava a dare indicazioni ai suoi ragazzi che, a loro volta, in quel fragore, sembravano riuscire a seguire a menadito le istruzioni del loro condottiero.

È così che prima Lùcà Ettorre, poi Angelo Fretta, poi Alberto Negro e infine di nuovo Ettorre vanificavano la strenua difesa dei ragazzi del Medaglie d’Oro.

Così tra canti e balli si festeggiava la vittoria della partita e l’accesso alle Finali Scudetto.

È durato un attimo.

Stamattina i malati di futsal stanno correndo di nuovo dietro la palla, sullo sfondo le stelle.


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