FACCIAMO CHIAREZZA. Il titolo del Gladiator può essere trasferito a Casal di Principe? Ecco la normativa, ma molto dipenderà dal “peso” in Lega. I DETTAGLI



La gradinata del Piccirillo (foto Domenico Vastante)

SANTA MARIA CAPUA VETERE – A meno di sorprese (in questa trattativa ce ne sono state tante), domani è il giorno in cui Pasquale Corvino incontrerà la famiglia D’Anna per mettere nero su bianco la sua investitura come nuovo presidente del Gladiator. Venerdì 12 maggio, appunto domani, è la data che l’imprenditore casertano ha scelto per delineare lo spazio temporale, entro il quale i sammaritani hanno possibilità di godere di quella precedenza da lui evocata. Per il momento Giacomo De Felice e la cordata sammaritana si stanno muovendo sotto banco per trovare nuove risorse ma allo stesso tempo stanno aspettando alla finestra quale sarà l’esito della trattativa.

LE CERTEZZE SAMMARITANE. Di una cosa a Santa Maria Capua Vetere sono certi. Nell’estate 2017, che è alle porte, il titolo non può essere trasferito in nessuna altra città, quindi neanche a Casal di Principe o Lusciano: località in cui Corvino vuole fare calcio con la Real Albanova in Serie D. Quali sono i motivi che danno questa sicurezza alle figure sammaritane? L’articolo 19 delle Norme Organizzative Interne della FIGC (chiamate comunemente N.O.I.F.) stabilisce che “Le società debbono svolgere la loro attività sportiva nell’impianto sportivo dichiarato disponibile all’atto della iscrizione al Campionato. L’impianto sportivo, dotato dei requisiti richiesti, deve essere ubicato nel Comune in cui le società hanno la propria sede sociale”. Ed il Gladiator, che ha cambiato denominazione e sede sociale (denominazione da A.S.D. Progreditur Marcianise ad A.S.D. Gladiator; sede da Marcianise a Santa Maria Capua Vetere) nel luglio del 2016, deve aspettare per forza due anni, quindi l’estate del 2018, per poter conoscere nuove modifiche.



L’ESCAMOTAGE DA CASALE. Ma, ascoltando invece le indiscrezioni partorite da ambienti vicini all’entourage di Pasquale Corvino, tali certezze sono effimere. A Casal di Principe ritengono che basta una deroga per poter garantire al Gladiator di essere condotto lontano dalla città dell’Anfiteatro e di giocare le partite casalinghe in uno stadio diverso dal “Mario Piccirillo”. Su questo vero e proprio escamotage, la cordata sammaritana si è informata ed è convinta di un concetto: la deroga può scaturire solo attraverso un documento in cui il sindaco della città in questione, Antonio Mirra, attesti che il Piccirillo è inagibile per la Serie D. Ma su ciò dalla città dell’Anfiteatro non hanno dubbi: il sindaco Mirra non vuole scontentare i sammaritani, evitando ogni tipo di autogoal, e li appoggerà per non far fuggire il titolo da Santa Maria Capua Vetere.

DUE PALETTI. Per il momento ci sono due precisazioni da fare. Per la stagione attuale 2016/2017 lo stadio “Piccirillo” ha ospitato le gare di Serie D su deroga concessa dalla Commissione di Vigilanza (la scadenza è il 30 giugno 2017). Una deroga che ha poggiato sulla promessa che nell’estate del 2017, cioè la prossima, vengano risolte due problematiche. L’ampliamento dell’altezza del bagno delle donne sulle gradinate, che da 2.15 deve arrivare a 2.50, e la cementificazione di un tombino presente nel bagno per i portatori di handicap, nel lato spogliatoi, che attualmente è in ferro. Problemi che possono essere risolti in breve tempo ma che se non dovessero subire lavori, non permetterebbero al Gladiator di avere l’agibilità per la prossima stagione.

SMONTARE. Ma tali argomenti aprono lo spazio ad una nuova domanda. E se i D’Anna, d’accordo con Corvino, portino via le tribune prefabbricate dal Piccirillo per far decadere completamente il discorso agibilità? Dal punto di vista burocratico, la famiglia marcianisana ne ha piena facoltà perché, sulla carta, l’acquisizione delle tribune è avvenuta a nome di Raffaele D’Anna. Ma è bene saperlo che, come afferma la cordata sammaritana, l’ingegnere avrebbe effettuato tale spesa a suo nome mentre i soldi sono in realtà stati messi dagli sponsor sammaritani capeggiati da De Felice. Sulla paternità di tali somme ognuna delle due parti dice la propria, ma i sammaritani ribadiscono di poter provare con i documenti la spesa effettuata. E, nel caso le tribune prefabbricate dovessero essere smontate, sono già partiti gli avvertimenti di denunce e querele nei confronti dei D’Anna per le sponsorizzazioni fatte, con tanto di fotocopie dei bonifici.

IL PESO. A prescindere da tutto, sul discorso “deroga” del Piccirillo ci siamo informati attraverso segretari illustri di cui celiamo l’identità per correttezza. Molto probabilmente l’attestazione del sindaco di Santa Maria Capua Vetere ha un peso importante ma non decisivo. Non bisogna infatti dimenticare che l’ordinamento amministrativo e quello sportivo sono due ordinamenti distinti e separati, per cui la sensazione è che, alla fine, a decidere sarà la Lega Nazionale Dilettanti. Lega che potrebbe dare il suo responso in base al “peso” maggiore di una o dell’altra parte, così da districarsi da una faccenda così ingarbugliata. Sembra un’aberrazione ma nel mondo del calcio succede questo ed altro.


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