Gladiator, il dg D’Anna sotto shock per il saccheggio del Piccirillo: “Brutto risveglio. Scritta su Caserta? Non è l’azione di un gruppo ultrà. Non mi esprimo sul nesso con le vicende societarie”



Il dg Salvatore D’Anna

SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Un brutto risveglio. E’ un atto vile, un qualcosa di disgustoso che tocca l’intimità non tanto della società ma delle persone. Mai mi era capitata una cosa del genere” – questo è il commento a caldo del direttore generale del Gladiator Salvatore Bruno D’Anna nell’intervista esclusiva a SportCasertano.it, in merito al saccheggio dello stadio “Mario Piccirillo” avvenuto nella notte (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ACCADUTO). Il figlio del presidente è ancora sotto shock per un episodio inqualificabile, che mina la serenità con cui si sta portando avanti la stagione calcistica neroazzurra ed allo stesso tempo innalza la tensione, nel discorso legato alla cessione del titolo del Gladiator.

NO COMMENT. Da parte di molti, si parla di un collegamento tra le razzie e le vicende societarie ma su ciò il dg preferisce non mettere bocca: “E’ una questione molto strana, così quanto vergognosa e disgustosa. Sul muro ci sono delle scritte che parlano di Caserta. Stamattina gli agenti della Polizia sono intervenuti ed hanno fotografato e preso informazioni. Saranno loro a ricostruire quanto accaduto. Da parte della società, l’auspicio è che si riesca a scovare la verità. Tanti sono gli indizi che sono stati lasciati ma questo non è il mio mestiere, saranno le forze dell’ordine a riscontrare collegamenti. Su tale ipotesi di un possibile nesso tra le due vicende, non voglio dire niente”.



LA SCRITTA. La perplessità aumenta quando si fa riferimento alla scritta “Caserta numero 1” apparsa sul muro vicino la segreteria: “Non è una vicenda che io ritrovo come un classico comportamento delle tifoserie organizzate. La considero una vicenda legata a poche persone che hanno fatto atti osceni. A mio avviso, non c’è la classica azione di un gruppo ultrà che vuole saccheggiare una sede sociale. Basti pensare che sono state trafugate le borse dei calciatori, violati alcuni oggetti personali, come il computer del segretario. Normalmente il taglio delle reti ed il danneggiamento di qualche bene della società appartengono a rivalità tra tifoserie, in questo caso è un’azione diversa”.

LA DENUNCIA. Dopo che è avvenuto l’episodio, è iniziata la conta dei danni: “Domattina andrò a sporgere denuncia, spero che le forze dell’ordine sappiano dire qualcosa in più. L’episodio è avvenuto stamattina, quindi già tutti i responsabili dei vari settori stanno vedendo ciò che manca. Diamo il tempo a loro di stimare il danno. Ci tengo a ringraziare i nostri collaboratori, Salvatore Saldamarco, Francesco Papale e Carmine La Peruta che stanno lavorando per il bene del Gladiator. Stasera spero che mi diano notizie più certe su cosa manca cosa e quanto è il danno”.

QUANTIFICARE IL DANNO. In conclusione Salvatore D’Anna esprime tutta la sua delusione per un episodio che proprio non ci voleva: “Un atto di bassissimo livello. Ad appena un giorno dalla trasferta di Castrovillari, ci è stato sottratto materiale fisioterapico, medicinali, numerose scarpette dei calciatori, rasoi, il beauty del tecnico Teore Grimaldi. Per non parlare della rovinosa perdita del computer. Il segretario sta vedendo quali documenti sono stati dispersi. Il computer fungeva da nostro archivio ed ora tutto è andato disperso. E’ un atto che ci mette un pochino (ironicamente parlando ndr) nel caos da tanti punti di vista, ora siamo in quella fase in cui dobbiamo capire in che maniera siamo stati danneggiati. Al di là del danno che quantificheremo, quello che mi rammarica è come si fa a commettere atti osceni nei confronti di un club di Serie D che svolge attività sociale e non a fine di lucro, che propone sport e divertimento. Purtroppo è una grande delusione”.


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