Scielzo e l’ossessione del goal: “L’ho fortemente voluto, ora spero di ritornare nei pro grazie al Gladiator. Con la Casertana tutto fatto, poi è svanito. Portici? Tifo per la promozione in Serie D”



Pasquale Scielzo (foto SportCasertano.it)

SANTA MARIA CAPUA VETERE – L’ha sognato, l’ha cercato e, finalmente, lo ha trovato. Il goal era diventata un’ossessione per Pasquale Scielzo che, nelle varie partite in cui è stato chiamato in causa, aveva provato a timbrare il tabellino, ma senza fortuna. Poi, forse nella circostanza meno favorevole, l’attaccante di Pianura si è fatto trovare pronto ed ha consegnato al Gladiator la rete della tranquillità. Ed in effetti è assai improbabile che un calciatore, buttato nella mischia all’88°, risulti decisivo, con i pochi minuti a disposizione per mettersi in mostra. Invece Pasquale è entrato con la giusta cattiveria agonistica ed, alla decima presenza in maglia neroazzurra, ha dato ragione alla scelta di Teore Grimaldi di mantenere lo stesso assetto offensivo con la sostituzione di uno stanco Umberto Varriale, invece che inserire un altro difensore per proteggere il vantaggio. Una decisione che si aggiunge alla lista lunga di scelte esatte del trainer di Frattamaggiore che hanno permesso al Gladiator di guardare al futuro calcistico con tranquillità.

L’OSSESSIONE. Quattro minuti ha impiegato l’esterno offensivo classe ’94 per entrare con decisione nel match e sbloccarsi in maglia neroazzurra: “L’ho fortemente voluto, l’attaccante vuole sempre il goal e ci tenevo a realizzarlo quanto prima. Nelle ultime partite ho avuto meno spazio, quindi mi è servito moralmente. Io faccio il mio dovere, le scelte le fa l’allenatore, qualsiasi scelta che fa è giusta. Io faccio il calciatore e lui l’allenatore, ogni volta che mi chiama in causa io do il massimo. Per quanto riguarda la squadra, sono contento perché abbiam raggiunto l’obiettivo di squadra che aspettavamo di festeggiare con anticipo. Manca solo la matematica ma, con quarantadue punti, credo che sia fatta”.



PASSIONE PORTICI. Strana coincidenza vuole che egli abbia siglato il primo goal con la Turris, club gemellato con il suo vecchio club, il Portici, con cui ha vissuto due anni e mezzo di avventura. Anche se le strade si sono divise, l’amore non è svanito per la sua vecchia piazza: “Da ex porticese, è una strana coincidenza fare goal alla Turris: Con il Portici non ci sono riuscito, con il Gladiator sì: nel calcio sono cose normali. Non ho dimenticato il Portici, lo seguo sempre, mi sento spesso con l’allenatore Pasquale Borrelli, lo staff, i calciatori. Io tifo Portici per l’Eccellenza, spero che vincano il campionato. Stando all’interno della squadra, conosco le potenzialità, anche se so che Afragolese e Savoia sono molto attrezzate. Due punti sono un buon vantaggio ma nel calcio può succedere di tutto, ne è l’esempio Barcellona-Paris Saint Germain in Champions League”.

IL DIETROFRONT CASERTANA. In estate era stato dato per fatto il passaggio alla Casertana in Lega Pro. Nei primi giorni di luglio, nel momento in cui i falchetti vivevano una confusione societaria, il suo trasferimento doveva essere ufficializzato, poi la trattativa è stata insabbiata e per Scielzo è svanito il sogno di tornare nel professionismo. Diversi mesi dopo egli spiega, con le sue parole, cosa è successo: “Tutto era pronto. Ho parlato con i dirigenti, mancava solo la firma. Poi il caos societario. Un giorno prendevano un allenatore, un giorno un altro, rinviavano il ritiro, poi all’improvviso è svanito tutto, così ho preso altre strade. Il problema è che avevo già rifiutato altre chiamate di club di Serie D ed Eccellenza, quindi, per non perdere tutto ho scelto di restare a Portici”.

LA CARRIERA. Osservando il destino, Terra di Lavoro era nel futuro di Scielzo che, dall’ipotesi sfumata con la Casertana, è stato convinto dal ds Antonio Governucci ad accettare il Gladiator a dicembre. Ed ora con il team neroazzurro vuole tornare nelle categorie professionistiche, dopo averle assaporate in passato: “Da piccolo, dopo la scuola calcio al Campanile, sono stato adocchiato e prelevato dal Napoli, con cui ho disputato cinque anni tra Allievi e Primavera con Pompilio Cusano, Ciro Muro e Giampaolo Saurini. Insieme a me c’erano Roberto Insigne che sta a Latina, Celiento, Tutino, Allegra e Palma che giocano in Lega Pro. Dovevo andare al Brentford in Inghilterra, ma poi decisi di restare per una scelta di vita. Così ho giocato in C1 con la Reggiana, in D con il Darfo Boario insieme a Roberto De Zerbi, Pro Patria ancora in C e poi mi sono fatto male alla caviglia. Così ho scelto Portici per ripartire”.

IL CALORE. Sin dal suo approdo all’ombra dell’Anfiteatro, Pasquale Scielzo si è presentato in punta di piedi, con l’intento di convincere la piazza. E l’esterno, letale nelle accelerazioni e dotato di una discreta tecnica, si augura di continuare ad imporsi e, da calciatore ambizioso qual è, di riguadagnarsi i palcoscenici professionistici: “Santa Maria Capua Vetere è una grande piazza. I dirigenti ci fanno stare tranquilli, i tifosi sono eccezionali, per cui penso che ho fatto la scelta giusta. Con la conquista della salvezza, non vuole dire che il nostro campionato è finito. Noi non molliamo, abbiamo altri due obiettivi: vincere e fare quanti più punti su qualsiasi campo. Da attaccante cercherò di fare quanti più goal per trovare una nuova sistemazione la prossima stagione”.


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