‘Ogni promessa è un debito’. Dove i proverbi si interpretano ‘alla lettera’



Che cos’è una promessa? Beh, le alternative abbondano, infatti…

In senso figurativo, si intende -ad es.- un giovane che dimostri ottime attitudini, facendo sperare molto bene di sé.



In senso strettamente letterale, i più accreditati dizionari la definiscono come: l’impegno -assunto con varie modalità, e a cui sono collegabili più effetti giuridici- di realizzare, o dare, qualcosa. Un obiettivo, tanto per dire.

Andando più sul concreto, conosciamo la promessa verbale, o quella scritta. C’è poi la promessa di matrimonio; si dice: “mantenere una promessa” e, last but not least, la più gettonata: di compravendita. Ecco, oggi vorrei concentrarmi su questa specifica accezione del termine.

Nella lunga epopea bianconera, tante sono state le promesse fatte. Poche quelle realmente mantenute. Nessuna, tra quelle significative, ascrivibile ad una qualche parte politica. Di recente, poi -al netto di una breve parentesi di farneticazioni mediorientali (da ‘Mille e una notte’), piuttosto che quella sin troppo protratta da ‘oltre Manica’ (‘sponsorizzata’ in maniera sin troppo imbarazzante, e ben oltre il lecito)- il montante di promesse mantenute ha subito un autentico crollo verticale. A dire il vero, nel suo piccolo, solo Patron Iavazzi ha cercato -non senza immani sforzi- di tener fede alla parola. Nel bene e nel male. E non ne ricordo altri. Di sicuro va escluso palazzo Castropignano. Né possono ritenersi sufficienti i presunti 200/250.000€, messi a disposizione da quei 5/7 sponsor che, ipoteticamente, sosterranno la Proprietà. Utili senza dubbio, ma non sufficienti. Non oltre un bimestre, in effetti.

Ebbene, tornando alla ‘parola’ -quella del Presidente- proprio lui, sulle pagine di un noto quotidiano campano, a tiratura nazionale, in un suo legittimo -quanto (in)comprensibile- sfogo, parlando della delusione per l’esclusione dalla kermesse romagnola, spiazza la piazza e piazza la sua scommessa.

E scusate il gioco di parole, ma ci stava proprio tutto. Dunque, Iavazzi rilancia e afferma: “subito 2/3 innesti, si punta ai playoff…” BAT (pagato???) permettendo, Consorzio permettendo, of course.

Insomma, dichiarazioni che esaltano l’ambiente e che fa piacere sentire.  Oltretutto, il ricorso alla ‘riparazione’, è fondamentale a prescindere dalla post-season. Sì, ma con quali risorse?

Per l’appunto, perché: se da un lato è vero che, forse, il mercato si riapre per azzeramento dei BAT esecutivi (Scott/Stipanovic), dall’altro lato va evidenziato che, l’uscita per ‘prescrizione’ di Czyz (in rotta verso gli USA per operarsi), deve essere immediatamente capitalizzata e, quanto risparmiato sull’ingaggio, incanalato nell’inserimento di almeno un elemento valido.

Ma è una manovra da realizzare immediatamente, perché i lodi e BAT di Sacripanti, Mordente e Michelori incombono minacciosamente.

Piccole riflessioni conclusive. Il mancato accesso alle F-8 di Rimini, è un falso fallimento. Il nostro obiettivo, quello per cui è stato assemblato il roster, era e resta la salvezza. 7 vittorie su 8 sconfitte sono un passo avanti rispetto alla scorsa stagione. Se vuoi davvero arrivare ai play-off, non solo devi comprare 2/3 elementi validissimi (e che costano), sempre che siano disposti a venire qui, ma devi anche onorare tutti i restanti BAT/Lodi. Attenzione: qui si sta parlando di cifre grosse, sommate assieme. Ora, alla luce della più totale incertezza sul futuro bianconero, siamo proprio sicuri che questo sforzo economico extra, sia nell’interesse del prosieguo della Società? Siamo davvero certi di poterci permettere, oggi, un costo per la postseason, soprattutto in considerazione del fatto che avremmo potuto centrare le F-8 a saldo zero? Non vi pare?

Ecco, elaborare una risposta esatta, a questo interrogativo, è sintomo di  un’oggettiva maturità. Almeno, questa è la mia intima convinzione.

Arrivederci a presto: i dati Lega, sulle presenze nei palazzetti, stanno arrivando.

Carmine Covino

 


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