La Juve perde davanti a Oscar, Pesaro fa il colpaccio



Caserta perde inaspettatamente al Palamaggiò (Foto Alida Filauro)

Si è giocata anche una partita stamattina a Pezza delle Noci. La Juve perde male contro una Pesaro non eccezionale ma autrice di una prestazione gagliarda. Non è stata una Juve scintillante, complice anche l’orario insolito, ed ha sprecato di compiere il passo decisivo verso le Final Eight di Coppa Italia. Il Palamaggiò viene violato per la prima volta in stagione. La nota di colore va tutta ad Armando Iavazzi, figlio del presidente bianconero, che è stato convocato per la prima volta con la prima squadra.

PRIMO PERIODO



Dopo le emozioni della presentazione di Oscar è tempo di giocare e Dell’Agnello si gioca immediatamente la carta Bostic. La partenza è tutta marchigiana con uno 0-4 di presentazione in neanche 90”. Il principale terminale offensivo, dei primi possessi, è Watt che, però, litiga molto col ferro. Si gioca a ‘ciapa no’ su ambedue i fronti tanto che, in 4’, si sono visti solo tre canestri (2-4). Caserta resta aggrappata al match solo grazie alla difesa. Al 6’ ci si sveglia dal torpore con la bomba di Watt mentre Putney è particolarmente attivo in difesa sullo spauracchio Jones e confeziona due recuperi con schiacciata in contropiede (9-6). Pesaro ha già collezionato otto palle perse, uno sproposito. L’ingresso di Thornton desta i biancorossi dal torpore (11-10) anche se Jones non è azzecca una neanche per sbaglio. Per fortuna arriva la sirena che chiude 10’ veramente desolanti sul legno del Palamaggiò: è 13-10.

SECONDO PERIODO

Thornton è ufficialmente in partita e spara la bomba del 15-14 al minuto 11. Stavolta è la Juve a non fa niente di decente sul parquet e la sorniona Pesaro mette la freccia sul 16-19 con Fields. Nel momento del bisogno, i bianconeri si affidano alla solida, e solita, asse Sosa-Watt capace di confezionare un 7-0 che è ossigeno (23-19 al 14’). Harrow, però, non è da meno e risponde con uno 0-5 tutto suo. Il break diventa di 0-9 grazie alla bella rovesciata di Fields ed un solitario jump di Jones (23-28). E, qui, alleluja arriva la tripla di Bostic. Certamente la partita diventa un pochino più piacevole, almeno gli attacchi si sono svegliati ma, al contempo, sono le difese ad essere ancora sotto il piumone (32-32 al 18’ dopo una splendida volata di Sosa conclusasi con un assist al bacio per il rimorchio di Watt). A 75” dalla sirena arriva la tegola del nuovo infortunio a Bostic che torna negli spogliatoi in condizioni decisamente precarie. Suona anche la seconda sirena: 36-36 con Watt che ne mette 16 in 20’.

TERZO PERIODO

Nuovamente avvio a rilento dei bianconeri con Dell’Agnello che lascia Giuri in regia ed è il capitano ad insaccare la tripla del 41-38. Fields è caldissimo, invece, e produce un break di 0-5 che riporta avanti i marchigiani. All’improvviso, ecco Edgarito Sosa: due siluri in neanche 30” che obbligano Bucchi a chiamare timeout (47-43 al 24’). E già che ci sta, il domincano confeziona un recupero e schiacciata per il +6. Mentre Jasaitis vaga come un’anima in pena per il parquet, Pesaro accusa i ceffoni del dominicano che smazza un assist alla Nash per Putney: 10-0 di break e 51-43 sul tabellone. Invece di affondare il colpo, la Juve si riaddormenta e Thornton sigla il -1 con quattro punti consecutivi. Che diventa +1 ospite. Cincia tira fuori dal cilindro un gioco da 4 punti di pregevole qualità e Sosa fa il resto (60-56 e 13 punti nel periodo). La sirena del terzo periodo suona con la Juve avanti sul 62-56.

QUARTO PERIODO

La volata finale parte con la bomba di Harrow dall’angolo mentre, ormai, la Juve è solamente Sosa (ventello per il dominicano). Bucchi si mette a zona 2/3 per arginare lo scatenato Sosa mentre Thornton e Zavackas firmano il pareggio a quota 65. Non è una mattinata particolarmente bella e bisogna fare i salti mortali per portarla a casa: ancora palla a Sosa e Watt e solo così si muove l’attacco (40 in coppia al 34’ sul 69-65). I biancorossi non mollano nulla e restano incollati alla Juve grazie a Jones (71-72 a metà periodo). Le idee bianconere sono poche e confuse mentre l’intensità difensiva pesarese migliora. L’attacco è statico, alcuni ‘passano’ dei tiri aperti e la situazione è preoccupante quando Jones, dalla lunetta, sigla il 71-75. La zona di Bucchi viene scardinata dalla tripla pesantissima di Cincia mentre Jasaitis si ricorda il giocatore che è quando serve: tripla e nuovo +4 ospite. Ancora Jasaitis ‘ammazza’ la Juve con la bomba del 74-81. Finisce 82-87.


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