Rendiamo grazie a Sandro



Coach Dell'Agnello (Foto Alida Filauro)
Coach Dell’Agnello (Foto Alida Filauro)

Quarto squillo, terza vittoria in casa, Palamaggiò inviolato, la testa di Trento che rotola, aria fresca di alta classifica: ennesima domenica da incorniciare per la Juvecaserta che spazza via la competitiva compagine trentina e marcia a passo spedito. Partita dominata, mentalmente, praticamente dal 5’ in poi: pur vedendo Trento attacca al match, non ho mai avuto la minima sensazione che Caserta potesse perderla. Sono sensazioni che puoi provare solo dal vivo: sempre prima sulle palle vaganti, sempre puntuale a rintuzzare i minibreak ospiti, sempre sul pezzo, la Juvecaserta ha vinto con incredibile facilità. Merito di tutti ma meriti di un uomo principalmente…

GIU’ IL CAPPELLO. Sandro Dell’Agnello, non si sa bene a quale titolo, ha ricevuto critiche lo scorso anno ed anche in questa stagione qualcuno osa storcere il naso. Ma ditemi voi come si fa? Nella passata stagione ha portato a casa una salvezza miracolosa pensando che non hai allenato la squadra al completo (francamente mi sono anche stufato di ripeterlo). Quest’anno, al cospetto di una situazione societaria che definire turbolenta è un eufemismo, ha compattato un gruppo nuovo, dandogli un’identità sin dalla prima partita, prendendosi con merito quattro vittorie in sei uscite. Ditemi voi che altro deve fare perché io non lo so.



IL COLLANTE BOSTIC. Battuta pessima, lo so, mi scuso. Torno serio: partita spettacolare dell’esterno: non so se ci avete fatto caso, ma è stato l’ultimo del quintetto ad uscire per accomodarsi in panchina. Ed eravamo a secondo periodo inoltrato. Presenza vera in difesa, capace di cambiare e marcare su tutti gli esterni, è diventato ‘indispensabile’ sentendo coach Dell’Agnello dopo la partita. Ed è meritato per un giocatore dannatamente concreto, pochi fronzoli, poco spettacolo, tanta duttilità.

ONORE A BUSCAGLIA. Non capita tutte le domeniche di sentire un allenatore non cercare scuse, togliersi il cappello davanti agli avversari e recitare un profondo mea culpa. E’ successo domenica sera al Palamaggiò quando coach Buscaglia è entrato in conferenza dicendo, su per giù, “poco da dire, la Juvecaserta ha dominato dall’inizio alla fine”. Senza cercare scuse, senza perdere la lucidità, senza massacrare troppo i suoi ragazzi. Complimenti, grande onestà intellettuale.

VERITA’. Caserta vola nei quartieri nobili della classifica ed il sogno Final Eight di Coppa Italia non è irrealizzabile. Anzi, con questo ruolino di marcia, Caserta ci sta dentro ed anche bene. Il premio per il lavoro svolto da Dell’Agnello, il suo staff, la sua squadra. Se non fosse per la delicata situazione societaria ci sarebbe da gonfiare il petto. Appunto, ci sarebbe…


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