Marcello Trotta e l’illusione del goal allo Stamford Bridge contro il Chelsea



Marcello Trotta in azione contro il Chelsea
Marcello Trotta in azione contro il Chelsea

Lo avrà sognato per venti giorni quel momento di gloria, dal 28 gennaio fino al 17 febbraio, date in cui il Brentford ed il Chelsea si sono affrontati per ben due volte nel quarto turno della FA Cup (la Coppa Italia d’Oltremanica). Marcello Trotta ha tentato in tutti i modi di sbloccare il risultato e ripetersi contro i Blues anche nel replay-match, ma stavolta la sorte gli ha propiziato una delle batoste più dure da digerire per un attaccante. Nel primo tempo della gara, il talento casertano ha trafitto nientemeno che Peter Cech con un buona conclusione. Mentre stava per sprigionare tutta la sua euforia nell’esser riuscito nell’intento di andare in goal nell’incantevole teatro dello Stamford Bridge, l’arbitro Neil Swarbrick ha tirato un freno alle sue emozioni, fischiando l’annullamento della rete. Un rammarico enorme per l’atleta di Portico di Caserta che non si è capacitato della decisione arbitrale, in quanto in maniera discutibile il direttore di gara non ha concesso il vantaggio e ha fatto riprendere il gioco, maledettamente, con una punizione a favore del Brentford. In un istante si è frantumato il sogno di una vita, il miraggio di un momento indescrivibile, la fantasia di chiunque giochi a calcio, lì dove appena un anno fa andò a segnò Gokhan Inler nella bruciante sconfitta del Napoli contro lo stesso Chelsea che a fine maggio divenne campione della Champions League.  Marcello Trotta viene sostituito al 56° da Harry Forrester ed assiste dalla panchina alla debacle dei suoi compagni di squadra, tramortiti dall’imponente onda d’urto dei padroni di casa che stravincono con il punteggio di 4-0, sotto i colpi di Mata, Oscar, Lampard e Terry, e pongono fine alle ambizioni di Coppa del piccolo club della periferia di Londra.

Marcello Trotta
Marcello Trotta

Ma la sconfitta dello Stamford Bridge non cancella il cammino indimenticabile dei Bees che, ora, possono annoverare nella propria storia un doppio confronto contro i condottieri di Rafa Benitez. Fino a poco meno di un mese fa, Brentford e Chelsea erano state poste sulla stessa riga solo nel libro Headhunters di John King, scrittore inglese divenuto famoso per alcuni libri ambientati nel mondo delle tifoserie calcistiche inglesi ed in quello delle sottoculture musicali. Nel libro (il cui titolo in italiano significa Cacciatori di teste), secondo capitolo della “Trilogia sul calcio”, lo scrittore, tifosissimo del Chelsea, aveva fatto riferimento più volte ad un componente della sua banda di amici skinheads (teste rasate), che tifava Brentford. Will il nome di questo compagno di avventure che era abituato a seguire la sua squadra nei bassifondi della League One, senza mai minimamente immaginare ad una sfida del genere all’interno di un rettangolo verde. Ma come succede spesso nel calcio, il duello tra le due compagini si è tramutato in realtà ed è andato ben oltre le aspettative, con i Bees (le Api, il nomignolo del club) che hanno strappato ai più quotati Blues il replay-match, reso possibile solo grazie alla rete ad otto minuti dal termine del celebre Fernando Torres che ha inchiodato il punteggio sul 2-2. A differenza di domenica scorsa, nella prima gara Marcello Trotta è andato realmente a segno al 42° del primo tempo, portando in vantaggio la compagine biancorossa in un match che ha trascinato al manicomio l’intero pubblico festante che si era assiepato nel catino del Griffin Park. Un’affermazione che Marcello Trotta avrebbe voluto assaporare anche allo Stamford Bridge,  un gioia che solo un maledetto arbitro inglese gli ha negato. 




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