Il talento casertano Raffaele Pucino: “La mia prodezza a Bari? Fondamentale per il Varese”



Raffaele Pucino con la maglia del Varese
Raffaele Pucino con la maglia del Varese

Il trionfo del Varese al celebre “San Nicola” di Bari ha la firma inaspettata di un ragazzo che è abituato a risolvere le situazioni pericolose nella propria area di rigore, sventando con la tempestività e l’astuzia i grattacapi che provengono dalle offensive avversarie. Del resto il suo numero 2, quello che è stato reso immortale nel corso del tempo da inimitabili terzini destri del calibro di Beppe Bergomi, lascia trasparire le competenze di un ruolo che ha più a che vedere con la difesa rispetto all’attacco. Ma come già accaduto lo scorso anno a Vicenza, il talento casertano Raffaele Pucino ha dimostrato di sapersi cimentare anche in fase offensiva, realizzando goal dalla non semplice riuscita. Sfido chiunque a ripetere la prodezza dell’atleta, nato a Caserta il 2 maggio 1991, che ha capitalizzato al 12’ del primo tempo uno dei primi tentativi del club varesino allenato da Fabrizio Castori. Episodio che poi si è rivelato decisivo ai fini della vittoria del match che per il Varese ha un valore rilevante nel discorso play-off. Sugli sviluppi dell’angolo battuto da Corti e prolungato fuori area dalla respinta con i pugni del portiere barese Lamanna, un coraggioso Pucino si è proiettato sulla palla ed ha scaraventato la sfera sotto la traversa con un bolide che ha impreziosito la stupenda coordinazione a volo. E’ la rete dello 0-1 che ridà ossigeno al Varese e regala nuova visibilità al ragazzo casertano, partito dalla Serie D con la Casertana ed il Nola e vicino ad avviare la propria avventura in Serie A con il Chievo Verona, sodalizio che in estate ha acquistato la metà del cartellino dal Varese. Dopo aver realizzato un eurogoal del genere, era doveroso per noi di SportCasertano intervistare Raffaele Pucino, una delle tante promesse casertane che sogna di raggiungere quanto prima la Serie A

Domenico Vastante : Che emozione hai provato nel siglare l’indimenticabile prodezza che ha permesso al Varese di stendere il Bari? Quanto è stato importante questo goal per la classifica, poiché ora hai permesso al Varese di blindare il quarto posto solitario in maniera tale da poter continuare l’inseguimento alle prime tre della classe Sassuolo, Livorno e Verona?



Raffaele Pucino : Realizzare un goal è sempre una notevole emozione. Non è il mio primo sigillo, poiché ho rotto il ghiaccio già l’anno scorso con il Vicenza, ma ho provato una grandissima gioia per l’importanza che questa marcatura ha per il Varese. Il mio goal ha regalato tre punti importantissimi per la mia società, permettendole di avvicinarsi alle prime tre della classe (Sassuolo, Livorno e Verona) e di mettersi al sicuro dal Padova che ci insegue, distante poche lunghezze. Non ci dimentichiamo, poi, che tra due settimane è in programma il big match contro il Verona, per cui il nostro trionfo in terra pugliese assume un valore ancora più ragguardevole.

Mi spieghi la dinamica del goal, cosa ti è passato nella testa in quegli attimi?

Normalmente mi proietto sempre in fase offensiva, quando usufruiamo di un calcio d’angolo o di una punizione. A seconda della scelta dell’allenatore, vado a saltare in area di rigore oppure mi apposto fuori area, con l’obiettivo di sfruttare eventuali corti rinvii della retroguardia avversaria. Proprio quest’ultimo caso è avvenuto sabato scorso a Bari, quando ho visto la palla che è stata rinviata al limite dell’area, ho accorciato e non ci ho pensato due volte nel liberare il mio tiro. A primo acchito non mi ero accorto di essermi coordinato in maniera perfetta, poi pian piano la  palla ha effettuato una imprevedibile discesa e si è infilata sotto la traversa. Ci ho provato e sono stato fortunato, ma senza la mia convinzione non sarei mai riuscito a fare goal.

Poiché l’anno prossimo dovresti andare al Chievo Verona (società che detiene la metà del tuo cartellino), cosa vorresti regalare al pubblico varesino che in questi due anni ti ha dato tanto?

Tengo molto al Varese, società che in questa due anni mi ha dato tanto. Come ho già detto in passato, ringrazio tantissimo il sodalizio lombardo che mi ha dato fiducia, prelevandomi dall’Alessandria in Serie C1 e concedendomi la possibilità di debuttare in Serie B. Poiché da questa estate il mio cartellino è stato acquistato per metà dal Chievo Verona, sarei contentissimo di regalare la Serie A al Varese, club che ha sfiorato l’impresa in ben due occasioni, sia l’anno precedente al mio arrivo, sia la scorsa stagione, quando la Sampdoria ci ha sbattuto in faccia la porta verso la Serie A, sconfiggendoci nella finale dei play-off. E’ un traguardo che è rimasto abbastanza sullo stomaco, ma sarebbe il giusto ringraziamento per tutto il sostegno che io personalmente ho ricevuto dall’intero ambiente, intendo società, squadra e tifosi. Ce la metterò tutta insieme ai miei compagni di squadra, affinchè il sogno Serie A diventi realtà.

È questo il tuo secondo goal tra i professionisti, dopo quello di Vicenza dello scorso anno? Vedendo i colori delle squadre contro cui hai segnato, sembra piacerti castigare le squadre biancorosse.

E’ senz’altro una coincidenza essere andato in rete contro due squadre che fanno del bianco e del rosso i propri colori sociali. Preferisco soffermarmi sulla tempestività dei miei due goal, concretizzati in due momenti di particolare importanza. L’anno scorso il mio goal è arrivato alla prima presenza in panchina di Rolando Maran, che andava a sostituire l’esonerato Benny Carbone. Quel goal non lo dimenticherò mai, poiché ha avuto un’incredibile risonanza all’interno dei primi mesi dell’avventura in maglia varesina. Realizzai la rete dello 0-2 al Romeo Menti di Vicenza e firmai l’ipoteca per la prima affermazione di Maran, allenatore che mi ha concesso grande fiducia, portandomi a confezionare ben 30 presenze al mio anno di debutto in Serie B. Il goal di sabato scorso, invece, ha messo alle spalle un periodo un po’ difficile, ridando serenità ad un ambiente che merita tanto. 


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