Marcello Trotta come Giulio Cesare: affermarsi a Brentford per conquistare la Premier League



Marcello Trotta con la maglia del Brentford
Marcello Trotta con la maglia del Brentford

Alcuni antichi libri di storia narrano che, a capo delle sue truppe, il console romano Gaio Giulio Cesare valicò il guado di Brentford nel 55 a. C., tentando per la prima volta di impossessarsi della Britannia (l’attuale Gran Bretagna). Non fu semplice assoggettare quel territorio, protetto da varie tribù che, come affermava lo stesso Gaio Giulio Cesare nel suo “De Bello Gallico”, avevano più volte aiutato la resistenza gallica; le due campagne militari, al di là del Tamigi, dell’indimenticato condottiero romano non riuscirono a realizzare quello che l’imperatore Claudio concretizzò quasi un secolo dopo, nel 43 d. C. : la conquista della Britannia. 2067 anni dopo, un nuovo legionario che proviene da una delle terre maggiormente fertili dell’impero romano, ha solcato quel famoso guado di Brentford per proiettare il suo nome tra i futuri campioni della Premier League.

COME GAIO GIULIO CESARE. Con le stesse smanie di grandezze che avvolsero al tempo il pensiero di Gaio Giulio Cesare, si è comportato il colosso casertano Marcello Trotta, nato in una delle principali località rientranti in quel territorio che i Romani erano soliti chiamare con l’appellativo di Campania Felix, l’antica Capua (l’attuale Santa Maria Capua Vetere, dove egli ha preso la luce il 29 settembre del 1992). Il promettente attaccante del Fulham ha accettato la cessione in prestito al Brentford, decidendo così di scendere di categoria con l’intento di farsi le ossa e ritornare alla sua casa madre più forte di prima. La grande prolificità nel precedente prestito al Wycombe (8 reti in 15 gare) e l’esordio in Premier League, che è avvenuto lo scorso 7 aprile 2012 contro il Bolton, avevano fatto pensare ad un suo prezioso utilizzo anche in questa annata ma, dopo una prima parte di stagione che non lo ha mai visto scendere in campo con la prima squadra dei Cottagers sotto la guida dell’invecchiato Martin Jol, egli ha momentaneamente abbandonato Stevenage Road, strada nella quale è situato il tempio del Fulham, il Craven Cottage, e si è trasferito ad ovest, a poco più di 5 miglia da quello che è considerato uno degli impianti più accoglienti del panorama calcistico inglese.



Marcello Trotta con la maglia del Fulham
Marcello Trotta con la maglia del Fulham

L’IDEA DEL PRESTITO AL BRENTFORD. Non si è spostato dal Tamigi, dunque, uno dei giovani talenti italiani in cerca di fortuna all’estero, che sta convivendo da oltre due mesi con la realtà di un piccolo club di periferia come il Brentford Football Club, una delle principali società del borgo di Hounslow, ubicato nella contea del Middlesex. “The Bees” (in italiano le api), come vengono goliardicamente soprannominati i calciatori di questa società, militano nella League One, la Serie C1 inglese, e mai come quest’anno hanno l’opportunità di fare il proprio ritorno nella Football League Championship (la Serie B inglese che fino al 2004 era chiamata First Division), a venti anni di distanza dal loro arrivederci datato 1992. Quattro sono i punti che dividono il Brentford dalle prime due della classe Tranmere e Doncaster: distacco che può diminuire ad un solo punto, qualora i biancorossi riescano ad imporsi nel recupero di campionato contro lo Stevenage. Marcello Trotta è stato richiesto a gran voce dalla sua attuale dirigenza, proprio per capitalizzare quel salto di qualità che gioverebbe in maniera fondamentale alla promozione: un prestito che l’allenatore del Fulham Martin Jol aveva prima scartato per poi accettare lo scorso novembre, garantendo la possibilità di giocare ad un giovane talento, chiuso dalla concorrenza in prima squadra di campioni già affermati come Dimitar Berbatov, Bryan Ruiz, Mladen Petric ed Hugo Rodallega. 

Il Griffin Park di Brentford
Il Griffin Park di Brentford

IL NUOVO CAPITOLO CON LA MAGLIA BIANCOROSSA. Il 22 novembre 2012 è stato trovato l’accordo tra le due società per un prestito fino al 13 gennaio 2013, che poi è stato confermato fino al termine della stagione. Con la casacca biancorossa dei Bees, l’attaccante di scuola Napoli e Manchester City ha debuttato il 24 novembre 2012, davanti a 7.700 spettatori assiepati nel catino del “Griffin Park”, nella gara casalinga vinta contro lo Sheffield United con il punteggio di 2-0, grazie alle reti delle due stelle della squadra Clayton Donaldson e Harry Forrester. Coincidenza vuole che la trattativa si sia chiusa alcune ore dopo che il Brentford ha incrociato lo Swindon Town di Paolo Di Canio, sconfitto per 0-1 in uno dei fondamentali scontri al vertice del campionato (il confronto tra i due italiani Marcello Trotta e Paolo Di Canio potrà avvenire il 12 marzo nel ritorno di campionato). Passato il logico periodo di ambientamento nel nuovo quartiere di Londra, peraltro residenza dell’eroina delle fiabe Pocahontas per oltre un anno tra il 1616 ed il 1617, egli ha rotto il ghiaccio con il Brentford il 18 dicembre 2012, nel ritorno del terzo turno della FA Cup: una sua doppietta (su rigore al 45’ del primo tempo e su azione al 102’, nei tempi supplementari) ha contribuito al trionfo dei Bees che si sono sbarazzati del Bradford con il punteggio di 4-2, dopo che l’andata era finita 1-1, ed hanno raggiunto il quarto turno. Il momento magico è proseguito con il primo goal siglato in campionato, mercoledì 26 dicembre 2012 al Weston Homs Community Stadium di Colchester, dove i padroni di casa sono stati sotterrati con il punteggio di 1-4. Di pregevole fattura il sigillo di Marcello che al 4’ ha sbloccato il risultato e si è tolto la prima soddisfazione con la sua attuale maglia: fino ad ora questa rimane l’unica marcatura in campionato nelle sette gare disputate, mentre in FA Cup ha realizzato 2 goals in 3 match. Un bottino niente male per una promessa del calcio italiano che vuole crescere affinchè si possa proporre in futuro come titolare del Fulham nel glorioso e spettacolare teatro della Premier League: un primo passo verso la conquista della Britannia, come un certo Gaio Giulio Cesare. 


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