Chatfield chiede aiuto: “Ci serve un po’ di fortuna”



Eric Chatfield

Dopo quello alla caviglia a Brindisi di Wise, dopo quello di Gentile nell’allenamento pre torneo di Trani, anche quello di Eric Chatfield nel corso del weekend più sfortunato di questa pre-season, si è aggiunto ad una lista di infortunati che non vuole assolutamente abbandonare Pezza delle Noci. Per fortuna l’esterno newyorkese non dovrà restarci per molto, anzi ne è già uscito, considerando che la mancanza nel secondo tempo della prima sfida pugliese e quella per intera della seconda, è stata solo una scelta precauzionale e per evitare che quel dolore alla coscia e precisamente all’inguine provocato da una sorta di spaccata della guardia bianconera nel recuperare un pallone e prima di scagliare una tripla andata poi a bersaglio, non si trasformasse in un qualcosa di molto più grave e pesante su un groppone già curvo per l’enorme peso accumulato dal primo giorno di raduno. «Purtroppo mentre provavo a recuperare un pallone che mi era scivolato dalle mani – ha commentato lo stesso Eric Chatfield nello spiegare la dinamica dell’incidente che lo ha tenuto fuori nel secondo tempo contro Avellino e nella rivincita contro Brindisi della domenica – sono scivolato a mia volta e mi sono allungato troppo con la gamba. Ho sentito un fastidio immediato e mi sono fermato. Poi quando sono andato nello spogliatoio il dottore mi ha dato un’occhiata e abbiamo deciso anche con il coach, che era meglio non finire la partita del sabato».

E il giorno dopo invece?



«Il giorno dopo non ho giocato per precauzione. Purtroppo avevo ancora un po’ di dolore e quindi era meglio non forzare la mano visto che abbiamo ancora un po’ di tappe da fare e di lavoro da mettere in cascina».

Hai guardato un match e mezzo dalla panchina, hai giocato tutte le altre partite di questa pre-stagione, quale il tuo giudizio fino a questo momento?

«Partendo da quelle che abbiamo giocato a Trani, credo che abbiamo fatto dei passi in avanti. Abbiamo giocato meglio rispetto a Brindisi e rispetto a Benevento. Credo che quello che ci serve in questo momento è essere un tantino più fortunati ed essere in salute. Da quando abbiamo iniziato abbiamo avuto dei problemi continui e abbiamo giocato le ultime due sfide senza i due playmaker della squadra. Ma soprattutto abbiamo bisogno di allenarci assieme, di giocare assieme, correre, attaccare e difendere assieme ed essere, quindi, affiatati e ben oliati per quando inizierà la stagione».

In cosa tra le vittorie e le sconfitte che sono arrivate, Caserta deve migliorare?

«ovvio che c’è sempre da migliorare nelle vittorie e nelle sconfitte. Attualmente siamo comunque un gruppo dove ogni singolo è nuovo all’altro dal punto di vista del basket giocato e quindi abbiamo bisogno di giocare assieme per conoscerci meglio. Possiamo e sono sicuro che lo faremo, sia in attacco che in difesa. E’ tutta questione di chimica e la pre-season serve a questo, trovare la chimica giusta per essere uniti in campionato».

Hai avuto modo di giocarci solo per un tempo, ma quanto cambia la squadra con l’arrivo di Akindele?

«Cambia tantissimo. Ci da una diversa dimensione. E’ un big man e questo vuol dire che ci da presenza in aria rendendo il lavoro difensivo delle guardie e degli esterni molto più facile, in oltre ci da stoppate e rimbalzi che ci permettono di attuare il gioco preferito del coach e cioè contropiede o transizione veloce».


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