Caserta-Sassari, i precedenti sorridono ai bianconeri



Pastori a canestro nella sfida del '94

Confronto numero venti domenica pomeriggio a Castelmorrone. Bianconeri sotto di uno nel bilancio totale tra A1, A2 e Coppa Italia (9-10) ma saldamente in vantaggio nelle sfide casalinghe. Solo in due occasioni i sardi sono tornati a casa con i due punti. L’anno scorso si imposero 94-90 grazie ad un’ottima distribuzione di punti e la freddezza nei momenti decisivi. Caserta nonostante le doppie doppie di Bowers e Jones alzò bandiera bianca nei secondi finali. L’altro precedente risale addirittura al 9 marzo del ’97, quinta giornata della fase ad orologio. Senza Townes e Battie la Juve cedette 65-66. L’assenza dei due americani fu determinante; basti pensare alle percentuali nel tiro pesante e ai tredici rimbalzi in più degli ospiti. Decise un libero di Gordon e l’arbitro Pascotto che impedì al giovanissimo Montuori di impattare dalla lunetta. Ma Caserta-Sassari è una sfida piuttosto recente essendosi incontrate per la prima volta nei sedicesimi di Coppa Italia a settembre del ’90. Doppio successo per la Phonola eliminata poi agli ottavi dalla Glaxo Verona. Conto pari nel playout del ’94 quando la Onyx prima si arrese 91-86 al PalaSerradimigni, poi si rifece con gli interessi 117-104 grazie a cinque uomini in doppia cifra e il duo Brembilla-Ancilotto autore di ben 51 punti. Fino ad un anno fa solo confronti in A2. Successo non semplicissimo il 15 gennaio del ’95; ci pensò Diego Pastori a togliere la castagne dal fuoco con una delle sue migliori prestazioni in bianconero. Alla fine furono 19 i punti di McCaffrey e 16 di Mayer. Solo due in doppia cifra dall’altra parte (Lorenzon e l’ex Longobardi). Vittoria risicata anche nella fase ad orologio dove Caserta ebbe un ottimo contributo da Marcovaldi e un Mayer ispiratissimo nel tiro pesante. Mastroianni provò a tenere a galla i suoi ma finì 86-83. 86-64 invece a novembre del 1995. Dinamo mai in partita travolta da Mannion e Tufano. Si salvò solo la bandiera Emanuele Rotondo. L’anno successivo padroni di casa superiori in tutto, si aggrapparono alle triple di Townes e alla solidità di Battie che vinse il duello con George Banks. Prima del fallimento, la Juve regolò 100-90 i ragazzi di Michelini con un fenomenale Goodes autore di 27 punti, un reattivo Van Velhuizen e la solita generosità di Peppe Falco. Il Banco Sardegna ebbe 28 punti da Deane e 20 da Alosa, inutili per evitare il ko. 

                                                                                                               




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