Editoriale: Casertana, sedotta e abbandonata…amiamola ancora..



Il 10 luglio 2010 sarà ricordato da molti come il giorno della cocente delusione, dello svanito sogno per i sostenitori rossoblù di poter tornare dopo 17 anni nel calcio che conta. Purtroppo è andata cosi. Purtroppo qualcuno di noi viene anche accusato di averlo in qualche modo annunciato. Erano tante le difficoltà, questo ha portato gli osservatori più attenti a non far crescere a dismisura l’entusiasmo di chi ci credeva. E’ subito partita la corsa di tanti a cercare un “riparo” dalle critiche, raccogliamo e leggiamo dichiarazioni dalle parti in causa che non corrispondono poi alla realtà dei fatti. L’errore commesso in “epoca Spezzaferri” era stato meno grave, visti i tempi che ancora intercorrevano dalle scadenze di iscrizione, ma il “ciclone Bizzarro” ha portato danni irreparabili. Chi vi scrive e pochi altri, avevano storto il naso non alla C1, non a questa grande opportunità di rilancio del calcio a Caserta, ma sulle modalità con le quali il patron del Real Marcianise intendeva farlo. Diciamoci la verità, l’interessamento delle istituzioni, Sindaco in testa, e degli imprenditori c’è stato, ma Salvatore Bizzarro aveva in mente un progetto preciso e voleva solo un certo tipo di proposte, contribuite, venite, ma il giocattolo è mio, voi dovete solo metterci i soldi, chiusura totale anche verso l’azionariato popolare che in altre realtà sta contribuendo non poco a tenere in piedi le società in difficoltà. Come già detto, quale imprenditore accetterebbe un discorso simile? Nessuno. Infatti cosi è stato. Poi la conferenza stampa in tribuna, a cui si invita il Sindaco, senza avere nulla praticamente da dire è stato un segnale di allarme inequivocabile. Si sta improvvisando. Poi le voci si sono rincorse, gli affannati tentativi di Carlo Sparaco e di Tommaso Petrillo per mettere in piedi qualcosa che potesse piacere o andar bene a Bizzarro, ma alle condizioni dettate l’impresa è stata impossibile. Male ha fatto Carlo Sparaco ad aspettare l’ultimo giorno per cercare di recuperare quanto esisteva, ed a molti, in fondo, era piaciuto. Il sacrificio di Sparaco in questi tre anni nulla appare oggi di fronte alle responsabilità che si è assunto lanciandosi in un progetto difficile, anche se ambizioso, senza valutare in maniera seria una via d’uscita alternativa che potesse in qualche modo salvare il prestigioso club di Viale Medaglie d’Oro. Ed allora se oggi c’è qualcuno che sta facendo il possibile per rimettere insieme i cocci è giusto stargli vicino, apprezzarlo, in tanti dicono che meritiamo solo la Prima Divisione, e questo, sinceramente, non lo capiamo. Un dignitosissimo campionato di D alle spalle, un paio di tentativi spregiudicati di fare un o due salti di categoria, non riusciti, perchè non si dovrebbe rimanere al posto dove eravamo? Soprattutto se con un progetto serio ed ambizioso…se abbiamo una Fiat Punto e qualcuno ci promette di regalarci un Mercedes e poi all’ultimo giorno si tira indietro perchè noi dovevamo solo metterci benzina, bollo e assicurazione ma comunque continuava ad andarci in giro lui, noi che facciamo? Buttiamo via la nostra dignitosa Fiat Punto e ce la facciamo a piedi??..povera Casertana….sedotta e abbandonata…amiamola ancora..




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