Il calcio non si ferma davanti alle tragedie: a Formia caso analogo alla scomparsa di Feola



Andrea Scipione
Andrea Scipione

Esistono momenti in cui il calcio, lo sport più rinomato al mondo, dovrebbe fermarsi e pregare. Quei momenti in cui una squadra si prepara a disputare una gara, ma con la testa è da tutt’altra parte. In certi casi il calcio perde quel suo spirito di divertimento e lascia spazio ad un solo sentimento: l’angoscia di vedere un proprio compagno di squadra, un proprio dirigente, un proprio tifoso lottare tra la vita e la morte. Purtroppo anche il calcio viene travolto da quelle tragedie umane che riempiono la quotidianità ma, incredibilmente, non esistono provvedimenti per fermare questo sport, quando tutto lascerebbe pensare che sia la miglior soluzione. Per le varie Leghe non c’è via di scampo, e questo ci pare chiaramente ridicolo. Se una persona muore, si può prendere in considerazione il rinvio della partita in questione. Se però la persona è in fin di vita e non è “ancora” deceduta, secondo gli enti istituzionali sportivi non ci sono i presupposti per il rinvio. Come cantava il frontman dei Queen Freddy Mercury nel 1991 “The show must go on”, ed ieri abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che questa decisione assurda continua ad esistere.

A Formia come a San Felice a Cancello. Poco più di un anno fa il calcio minore campano fu sconvolto dalla prematura scomparsa di Giuseppe Feola, atleta del Real San Felice a Cancello che conobbe la morte in un incidente stradale mentre ritornava a casa dopo l’ultima rifinitura stagionale. Ieri un episodio analogo è avvenuto a Formia, prima del disputarsi della partita di Promozione tra i padroni di casa ed il Lido dei Pini. Di prima mattina il ventiquattrenne Andrea Scipione è uscito di casa in sella al suo scooter, direzione Stadio Nicola Perrone per giocare i quarti di finale dei play-off di Promozione del Lazio. Verso le 8.30 l’impatto contro una BMW che proviene in senso inverso è violentissimo, i traumi alla testa devastanti per Andrea. La notizia fa il giro di Formia in un batter d’occhio ed arriva alla squadra, che lo attende per la solita riunione pre-partita. Il ragazzo è in fin di vita, con forti danni cerebrali, e viene trasportato all’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove viene operato alla testa. Al momento le condizioni del ragazzo sono gravissime ed è in prognosi riservata, ma la speranza di tutti è che riesca a vincere la partita più importante della sua vita.



Giuseppe Feola (foto Mario Fantaccione)
Giuseppe Feola (foto Mario Fantaccione)

Analogie. Come avvenuto per Giuseppe Feola, il calcio non ha conosciuto stop neanche per Andrea Scipione. Un anno fa il presidente del Real San Felice a Cancello Filippo Savinelli contattò il presidente del Comitato Regionale Campano Vincenzo Pastore per far rinviare l’ultima gara di campionato, ma quest’ultimo aveva le mani legate in quanto avrebbe dovuto posticipare tutte le otto partite, in quanto l’esito della partita dei sanfeliciani era concatenato a discorsi promozione, play-off e play-out. Allo stesso modo il numero uno del Formia Alberto Rossini si è messo subito a telefono per mettere al corrente di tale notizia il presidente del Comitato Laziale Melchiorre Zarelli. Anche in questo caso non v’è stato nulla da fare e la partita si è giocata, con la rabbia giustificabile del Formia che avrebbe voluto utilizzare quel tempo per stare al fianco del proprio calciatore. Invece no. Per la cronaca i costieri hanno perso in casa per un calcio di rigore, ma a fine partita a tutto si pensava fuorché che alla sconfitta. Intanto però il tempo passa e le cose non cambiano, neanche davanti ad episodi del genere. E’ ora di dire basta.


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