Di Somma accantonato: Fischetti in pole position per il Gladiator



Mister Nunzio Di Somma (Foto Giuseppe Melone)
Mister Nunzio Di Somma (Foto Giuseppe Melone)

Si è profilata una corsa a due per il ruolo di allenatore del Gladiator. Gennaro Fischetti e Nunzio Di Somma si sono contesi la panchina del club neroazzurro, nella stagione che sancisce il ritorno in Eccellenza a distanza di due anni dall’ultima partecipazione. Sembra che a spuntarla è stato l’ex allenatore di Alba Sannio, Maddalonese e Vitulazio (leggi qui l’identikit: https://www.sportcasertano.it/11-07-2014/gladiator/107670/gladiator-focus-sulloggetto-misterioso-gennaro-fischetti/).  In questo momento Fischetti è decisamente avvantaggiato su Di Somma per volontà dei vertici societari, ma non è detto che questi cambino idea nelle prossime ore e decidano di rimettere l’incarico nelle mani del trainer di Castellammare di Stabia.

A favore dell’ex Libertas Stabia parla il grande amore che lui ha sempre manifestato nei confronti del sodalizio della città del Foro. Un legame che lo ha portato, lo scorso marzo, a riaccettare la proposta neroazzurra, ad appena tre mesi dalle sue dimissioni. Le magagne di un manigoldo come Vincenzo Vito lo obbligarono a mettersi da parte a dicembre, per poi ritornare alla conduzione della rosa, quando il baratro era ad un passo. Con quella situazione di classifica (terzultimo posto in classifica), nessuno avrebbe accettato una patata bollente come il Gladiator. Invece Nunzio Di Somma ha oscurato ogni razionalità ed ha dato via libera alle scelte del cuore. Ebbene sì il cuore, un organo che nel mondo del calcio viene spesso messo da parte da chi non guarda in faccia a nessuno, pur di portarsi a casa la propria fetta di torta. Purtroppo tali sentimenti non sono serviti all’ammiraglio stabiese per mandare in porto la nave infestata ed ottenere una salvezza che avrebbe avuto dell’incredibile. Purtroppo il Gladiator è retrocesso in Eccellenza e tanti tra i detrattori si sono potuti prendere beffe di Nunzio Di Somma. Ma costui non merita tale comportamento.



Sin da inizio stagione, Di Somma è stato costretto a lavorare con un organico di bravi ragazzi ma nessun calciatore dotato di quell’esperienza tale da trascinare la squadra. Sia nella prima parte di stagione, con la campagna acquisti di Guglielmo Ricciardi, sia nella seconda con i cocci di un rafforzamento promesso solo su carta ed anzi succeduto poi nell’indebolimento dovuto all’assenza di Martone e Famiano: conquistare la permanenza nell’Interregionale sarebbe stato un miracolo. E’ vero, il rammarico sale quando si leggono le squadre che si sono salvate ma, non v’è dubbio, che la realtà sammaritana era completamente allo sbaraglio. Tutti coloro che continuatamente non fanno altro che gettare fango sul nome di Nunzio Di Somma si facciano un esame di coscienza e si creino più di qualche domanda in quali condizioni lui ha lavorato. La risposta è scontata per chi ha un minimo di obiettività ed imparzialità, ma queste non sono doti comuni a tutti.


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