Secondo furto in tre mesi al campo di rugby di Santa Maria Capua Vetere



I danni al bar del 'Francesco Casino' (foto: Antonio Tatavitto)
I danni al bar del ‘Francesco Casino’ (foto: Antonio Tatavitto)

E per la seconda volte in meno di 3 mesi i ladri hanno fatto visita al campo di rugby di Santa Maria Capua Vetere, il ‘Francesco Casino’, in via II traversa dei Romani (alle spalle dell’Anfiteatro). Non se ne può più. La provincia di Caserta è da mesi sotto assedio, da dicembre in avanti si è perso il conto dei furti in abitazioni, garage ed impianti sportivi, così come dei sequestri a scopo estorsivo, rapine a mano a armata e quant’altro. Fenomeni che ci sono sempre stati, ma stando ai dati e alle testimonianze venute fuori anche sui social network l’incremento percentuale rispetto allo stesso periodo di un anno fa è altissimo. Colpa della crisi? Chissà. Stranieri? Non sempre, ma spesso, almeno stando alle testimonianze delle ‘vittime’ e alle denunce. Mandanti? Spesso locali. In questo territorio martoriato da tanti fattori, il danno economico da sei mesi a questa parte è incalcolabile se si pensa già al tasso di disoccupazione crescente ed inarrestabile che di certo non aiuta la popolazione casertana. I risparmi o le merci o addirittura gli attrezzi sportivi ottenuti quasi sempre con sacrifici incredibili vanno in fumo nel giro di una decina di minuti a causa di farabutti che oramai fanno i ‘mariuoli’ di mestiere.

Sempre in queste terre dove lo sport spesso è relegato ai margini delle decisioni politiche e viene visto spesso dai Comuni come un intralcio al ‘normale’ corso delle cose, con la scuse della legge di stabilità o dei deficit, diviene ancora più martoriato anche a causa di fenomeni criminali. Lo sport è un fastidio, lo si vuole vedere solo in tv. E le società non sono protette se non sotto elezioni. Ed è strano, perché a Santa Maria si voterà l’anno prossimo. Altro emblema è il fattaccio del playground del rione C1 Nord sempre nella città del Foro, davanti la scuola ‘Uccella’, è stato un fenomeno vandalico, frutto di ignoranza perpetrato da qualche troglodita rimasto all’età della pietra che non ha avuto di meglio da fare, qualche giorno fa, che cospargere il campo di basket all’aperto di olio, rendendolo inagibile per parecchi giorni. Finché volontari hanno ripulito il tutto per tornare a giocare con la ‘spicchia’. Fenomeni diversi e di diversa entità, sia chiaro. Che poi, dopo aver asportato nella prima ‘visita’ la macchina del caffè del bar del campo gestito dal signor Mimmo, uno che per il campo da rugby da tutto e se ne prende cura come ogni tesserato del Rugby Clan (che tra l’altro fa praticare sport ai ragazzini gratuitamente), questa volta il bottino è stato magro, anche se le patatine trafugate dal piccolo bar fanno ingrassare e parecchio. In più è stata scassinata la porta dello spogliatoio e sono stati aperti degli armadietti. Stando alla conta dei danni, la cifra non è considerevole: “Ma il fastidio è rimettere a posto tutto, cambiare maschiature e saracinesche”, spiega il presidente del Clan, che gestisce l’impianto, Giuseppe Casino e che continua con un appello. “Bisogna che ci sia più controllo del territorio per non lasciare che questi miserabili possano arrecare danni a famiglie e società sportive, nel nostro caso. Due episodi in tre mesi è tanto, troppo”, conclude Casino. Stiano attenti quelli del Volturno, la piscina adiancente sarà stata già presa di mira?



La porta forzata degli spogliatoi del Clan (foto: Antonio Tatavitto)
La porta forzata degli spogliatoi del Clan (foto: Antonio Tatavitto)

Il problema vero è che sono in tanti ad ‘operare’ sul territorio dell’Antica Capua, diverse bande che vanno dai ladri di polli e di conserve (la razzia nei garage dei sammaritani degli ultimi giorni ne è la prova) a bande organizzate con metodi paramilitari. Le forze dell’ordine si difendono: pochi mezzi e pochi uomini per il pattugliamento in una zona vastissima. La vigilanza privata costa e non tutti se la possono permettere. Noi auguriamo al Clan di rifarsi ampiamente e di trovare ancora più amici per l’attività meritoria che svolge dal 1993 a Santa Maria e ci sarà già un appuntamento importante il 26 giugno quando la società e i suoi ragazzi organizzeranno una ‘festa della birra’. Dopo tutto la birra ed il rugby vanno a braccetto da sempre ed ora c’è un motivo in più per sostenere il club gialloblù. Un’ultima domanda, sempre inerente lo sport e l’abbandono delle società da parte della politica, ce la sentiamo di fare ancora all’Amministrazione sammaritana targata Di Muro: ma per lo stadio ‘Piccirillo’ (quel che resta) ci sono novità? Aspettiamo da 3 anni risposte concrete. Progetti, per carità, ce ne saranno, ma per ora abbiamo visto solo una facciata dipinta dell’impianto.


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