Caserta dice sì: batte Brescia e vede le Final Eight



Edgar Sosa (foto Filauro)
Edgar Sosa (foto Filauro)

Che non fosse facile lo si sapeva in partenza visto il buon momento che viveva Brescia, ma dopo 25’ era diventata veramente complicata. Poi è bastato difendere con cattiveria e mani addosso, è bastato muovere il pallone in attacco, coinvolgere i lunghi ed il gioco è fatto. La Juvecaserta torna a sorridere, mantiene il Palamaggiò inviolato e compie l’ennesimo passo verso le Final Eight di Coppa Italia. Con questo Edgar Sosa è anche più facile. Una nota di merito per i cinquanta tifosi arrivati da Brescia per sostenere la squadra e la ‘non presenza’ del gruppo ‘Casertani’ in Curva Ancilotto. Al Palamaggiò finisce 89-83.

Primo periodo. Sosa parte ‘timido’, si prende due tiri rapidamente mentre Brescia va col quintetto ‘bonsai’ con Moss da ‘4’ tattico. Diana salta a zona immediatamente, Gaddefors va su Luca Vitali ma la difesa bianconera si prende tre penetrazioni in rapida successione (2-6 al 2’). Putney apre il fuoco, poi arriva Sosa per il rinnovato pari. Ma i problemi arrivano sempre dalla difesa che si becca anche un gioco da 4 punti di Moss e l’ennesima penetrazione da Landry (6-12 al 3’, Bostic panchinato e due falli per Gaddefors). Altra tripla angolare di uno scatenato Moss e Brescia scappa sul 6-15. Arrivano le triple di Sosa, Landry, Putney ma è sempre inguardabile la difesa bianconera (12-20 al 5’). Dell’Agnello richiama uno spento Watt e butta l’acciaccato Czyz. Sosa tocca quota 11, Giuri però commette due falli in un amen e si aspettano ancora notizie dalla difesa casertana colpevolmente assente (17-20 al 6’). Brescia è tramortita e si prende la tripla del pari firmata Czyz. Sosa continua a macinare punti (15 in 7’) mentre Brescia è costantemente a zona. Un primo periodo ‘zemaniano’ finisce sul 29-27 (Sosa 15 punti, 5 assist e 20 di valutazione, mostro).



Secondo periodo. Si è ufficialmente ripreso Watt e la manovra offensiva migliora sensibilmente (33-28) mentre Michele Vitali, bombardato di fischi, fa fatica a combinare qualcosa di costruttivo. Landry fa vedere tutta la sua classe ma anche Jackson non è da meno con la bomba del +6. Continua la via crucis offensiva di Bostic, intanto. Landry show al Palamaggiò: 18 punti e Brescia ritorna avanti (36-38 al 14’). E se anche Berggren trova due schiacciate consecutivamente ed un altro rimorchio solitario, si capisce quanto sia indecente la difesa della Juve (+8 ospite). Ovviamente quando piove poi grandina: tecnico a Putney per proteste e Moss firma il 38-47. C’è una confusione generale che, in confronto, il traffico di Insurgentes a Mexico City è una passeggiata in beata solitudine. Tocca a Putney ridare fiato ai bianconeri storditi (43-47). Landry compie il terzo dallo con una vera ingenuità. Un secondo periodo di baraonda, per fortuna, conosce la parola fine: Brescia è meritatamente avanti sul 46-49.

Terzo periodo. Si riparte e, giustamente, Caserta si prende subito un contropiede. Per fortuna ci pensa Sosa a rimettere le cose nel verso giusto (21 punti e -1). Il risveglio di Watt è solo offensivo visto che continua a soffrire troppo Berggren. La Juve inizia, senza un motivo, a forzare dalla lunga distanza mentre Moore continua a fare scelte sbagliate in rapida successione. Tra tante cose brutte, arriva l’alley oop sull’asse Giuri-Watt che riaccende il Palamaggiò e poi c’è la zingarata di Sosa (57-55 al 25’). Rientra in campo Landry… ecco, appunto: triplona e nuovo sorpasso bresciano. Watt imperversa (12 punti nel periodo) e finalmente anche la difesa bianconera dà segnali di vita anche se Moss è un trattato di pallacanestro. La difesa bresciana ha una voragine al centro ed è lì che Watt costruisce le sue fortune. Al 28’ si grida al miracolo quando Bostic infila un siluro dall’angolo (67-62). Quando gioca in contropiede, Caserta è una delizia per gli occhi: altro alley oop stavolta sull’asse Giuri-Putney per il +7. La difesa è tornata quella che conosciamo e Brescia fatica a tirare. A 3” dalla fine Dell’Agnello prende tecnico dopo un fischio che definire dubbio contro Watt è un eufemismo. Suona la sirena ed è 69-62.

Quarto periodo. Ormai c’è una vasca al posto del canestro bresciano: bombe di Giuri e Sosa per il 75-64. Ci si mette anche Berggren che si fa fischiare tecnico dopo essersi accomodato in panchina con cinque falli. Czyz commette due disattenzioni consecutive che permettono alla Leonessa di tornare sul -7 con 6’ ancora da giocare. Che diventa -5 con Moss in contropiede (76-71). Ed è qui che Cincia colpisce dalla lunga distanza col primo canestro su azione della sua trecentesima partita in A. Al 37’ è 81-77 perché Landry continua a fare canestro (27). Sono ancora Cinciarini e Bostic a rintuzzare i pericolosi attacchi bresciani. La Leonessa, sul -4, sbaglia due triple aperte con Moss e Landry. A chiudere la pratica, definitivamente, è Sosa dalla lunetta. Che fatica.


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